ITS: da CGIL e FLC totale contrarietà a una riforma che privatizza un segmento del sistema formativo nazionale
Comunicato congiunto CGIL nazionale - FLC CGIL nazionale
Roma, 23 giugno - Con un’improvvisa accelerazione da parte del Parlamento sul tema del riordino dell'istruzione e formazione tecnica superiore in connessione con quanto previsto dal PNRR, il 17 giugno 2021 la Commissione VII della Camera dei deputati ha predisposto un testo base denominato: “Ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
In una nota congiunta, Cgil Nazionale e FLC CGIL, definiscono particolarmente gravi alcune disposizioni contenute nel testo ed esprimono ferma opposizione “contro la definitiva privatizzazione di un pezzo del sistema formativo nazionale”. Si legge infatti nella nota: “I percorsi della formazione tecnica superiore vengono sostanzialmente legati alle imprese, che diventano di fatto il vero soggetto di riferimento del Sistema. Viene previsto un forte accentramento dei poteri con l’eliminazione del Consiglio di indirizzo e della Giunta Esecutiva e l’introduzione di un direttore amministrativo. Il personale degli ITS continuerà ad essere reclutato con contratti d’opera e solo in una piccola percentuale con l’istituto del comando”.
“Assolutamente residuale poi, prosegue la nota, il ruolo previsto per le organizzazioni sindacali. Viene istituito un Coordinamento nazionale in cui vi sono ministeri, Conferenza delle regioni, INDIRE, associazioni imprenditoriali rappresentative a livello nazionale, associazioni più rappresentative degli Istituti tecnici superiori, ma non le parti sociali”.
“Inoltre, il diploma di istruzione tecnica superiore di secondo livello, secondo il testo predisposto dalla VII Commissione, costituirebbe titolo per l'accesso ai concorsi per insegnante tecnico-pratico. Sarebbe la prima volta, sottolineano Cgil e FLC, che il titolo di accesso ai concorsi della scuola statale verrebbe rilasciato da un ente privato”.
“Quella che si prospetta, è una riforma che porta un segmento del sistema formativo nazionale fuori dal perimetro pubblico. Chiediamo dunque, l’apertura di un confronto con il Ministero dell’Istruzione e con il Parlamento affinché vi sia profondo cambio di rotta sulla formazione tecnica superiore orientato verso il rafforzamento della dimensione nazionale e della governance pubblica, strettamente connessa con le politiche di ricerca, sviluppo e innovazione del Paese. In tale contesto - concludono CGIL e FLC CGIL -non mancheremo di dare il nostro contributo di idee e proposte”.