Cristina Messa, ministra di Università, Ricerca e AFAM. Auguri di buon lavoro ma necessari grandi investimenti, una governance nazionale e la centralità del sistema pubblico
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Maria Cristina Messa, professoressa ordinaria di Diagnostica per immagini e radioterapia, è la nuova ministra dell’università e della ricerca. L’augurio e l’auspicio della FLC CGIL per la soluzione dei problemi della Ricerca pubblica italiana, dell'Università e dell’Alta Formazione Artistica e Musicale allo scopo di contribuire ad accrescere la consapevolezza del ruolo fondamentale di questi settori per lo sviluppo del Paese. Abbiamo avuto modo di confrontarci sia nella sua veste di vicepresidente del CNR sia come Rettrice dell'Università degli studi di Milano-Bicocca, soprattutto riguardo al tema della stabilizzazione dei precari. Ora però è il tempo delle scelte politiche.
Innanzitutto è necessario affrontare il tema della pandemia in corso avendo una visione unitaria dei problemi e prevedendo un protocollo d’intesa nazionale sulla gestione dell’emergenza. Quanto avvenuto in questi mesi, con differenze incredibili nelle istituzioni e negli enti sulle modalità di effettuazione della prestazione lavorativa o sulla ripresa delle attività didattiche, non è più tollerabile. Per l’Università e gli EPR è urgente e non più eludibile l’aumento progressivo e consistente del finanziamento strutturale che recuperi gli ingenti tagli di risorse, i fondi per il diritto allo studio, il superamento del precariato e un piano pluriennale di reclutamento del personale, nel segno della valorizzazione professionale, della flessibilità nella costituzione e utilizzo del salario accessorio e della inclusività nel Contratto Nazionale. Respingiamo il tentativo sempre più evidente di rendere subalterno al mondo dell’impresa il sistema nazionale della formazione superiore e della ricerca. Al contrario, riteniamo assolutamente fondamentale per il rilancio del Paese un proficuo utilizzo delle risorse a disposizione, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nell’Università si pone la necessità di avviare un bilancio delle riforme degli ultimi trent’anni ed una riflessione sul ruolo ed il valore dell’autonomia universitaria. In questo senso appare necessario confermare e rilanciare l’impianto nazionale del sistema universitario, modificando radicalmente la legge 240 del 2010, l’impianto meritocratico del sistema di valutazione universitario, i criteri di redistribuzione delle risorse. Nella Ricerca va superata la distinzione tra gli Enti di ricerca vigilati dal Mur e gli Enti vigilati da altri ministeri. Occorre pensare ad una governance unitaria per favorire il rapporto tra Ricerca e Sviluppo e quindi per dare un contributo al cambiamento della specializzazione produttiva del Paese, orientandola sui grandi bisogni sociali del nostro tempo. Per l’Alta Formazione Artistica e Musicale chiediamo che si mantenga una linea di continuità con quanto previsto nell’ultima legge di bilancio in cui sono stati avviati, dopo decenni di abbandono, ampi e condivisi processi di investimento nel sistema nazionale e statale.
Anche alla luce di queste nostre proposte, porgiamo alla prof.ssa Messa i migliori auguri di buon lavoro.