A 30 anni dalla Convenzione ONU per i Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ancora milioni di bambini e ragazzi in povertà materiale e educativa
Comunicato congiunto FLC CGIL - Proteo Fare Sapere
Roma, 20 novembre - Compie 30 anni la Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Si tratta del trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche, con ben 196 Stati impegnati nel rispetto dei principi in essa riconosciuti e rappresenta un testo giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in forma coerente, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo come titolari di diritti soggettivi inalienabili.
Eppure, nonostante i progressi degli ultimi 30 anni, sono note le condizioni di grave povertà, materiale, educativa, culturale, in cui vivono ancora milioni di bambini nel mondo.
Una piaga che riguarda le aree più povere del pianeta, in particolare dell'Africa subsahariana, ma non risparmia neanche i paesi economicamente più avanzati. Nella sola area OCSE si calcola che oltre 30 milioni di bambini e ragazzi vivano in povertà relativa grave.
In Italia i minori in condizione di povertà assoluta sono triplicati negli ultimi dieci anni; la dispersione scolastica ha raggiunto nel 2018 il 14,5% e il fenomeno dei NEET, giovani non impegnati né in percorsi formativi, né in attività lavorative, riguarda il 24% degli italiani tra i 15 e i 29 anni.
I dati evidenziano la forte interconnessione tra povertà economica e povertà educativa, frutto nel nostro Paese del disinvestimento nei settori della conoscenza, con un crollo di investimenti rispetto al PIL dal 4,6% nel 2009 al 3,6% nel 2016 (ultimo dato disponibile), a fronte di una media del 5% negli altri Paesi Ocse. E’ la fotografia di un Paese in cui cresce drammaticamente la forbice delle disuguaglianze sociali, economiche, territoriali, che affonda le radici in un accesso diseguale all'istruzione fin dalla prima infanzia.
Celebrare i 30 anni della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, al di là di una vuota retorica, non può che voler dire individuare nella formazione e nell'istruzione una priorità politica strategica, per innescare un processo virtuoso che, garantendo l'effettività del diritto allo studio e la piena fruizione dei processi educativi, restituisca all'intera filiera della conoscenza la sua primaria funzione di contrastare le disuguaglianze di partenza e offrire pari opportunità, in una prospettiva di lotta alla povertà e di pieno riconoscimento a tutte le bambine e i bambini dei diritti sanciti dalla Convenzione.
FLC CGIL e Proteo Fare Sapere ribadiscono, per quanto attiene le rispettive competenze, il proprio impegno presente e futuro per la realizzazione di un sistema di formazione e istruzione inclusivo, di qualità, accessibile a tutti, a partire dai nidi e dalla scuola dell'infanzia per tutto l'arco della vita.
Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL
Dario Missaglia, Presidente Nazionale di Proteo Fare Sapere