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Abolizione chiamata diretta: dopo il caterpillar del contratto la legge mette la parola fine a una norma odiosa

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

18/07/2019
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Roma 18 luglio 2019 - È notizia di oggi (18 luglio 2019, ndr) che il Senato ha approvato a larga maggioranza il Disegno di legge sull’abolizione degli ambiti territoriali e sulla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici.

Si tratta di una modifica che, andando al cuore della legge 107/15, elimina definitivamente due disposizioni-cardine dell’impianto ideologico della Buona scuola, spacciate per opportunità meritocratica, ma rivelatesi negative nella loro attuazione e impraticabili nella tempistica delle operazioni.

Di fatto, con un costante lavoro di opposizione fatto nelle piazze e durante la trattativa per il rinnovo del Ccnl, abbiamo reso gli ambiti territoriali solo connotazioni geografiche, mentre la chiamata diretta non è mai decollata secondo le intenzioni di chi l’aveva tradotta in legge: ma aspettavamo questo indispensabile passaggio abrogativo al Senato per mettere la parola “fine” ad uno dei provvedimenti di riforma più controversi.

Riteniamo che, ora, si sia chiusa una brutta fase della storia recente della scuola, dove siamo stati in prima linea con le mobilitazioni e con l’impegno politico e civile, poi con l’azione sindacale che ci compete più direttamente: contrastando ai tavoli contrattuali l’applicazione di un sistema discrezionale teso a disgregare i principi di garanzia ed equità nelle assegnazioni dei docenti e nella titolarità sulle sedi.

Il Ccnl si è mosso da subito come un caterpillar sulla 107/15. Adesso la legge ha dato l’ultimo sugello formale per la cancellazione di una norma tanto odiosa quanto inutile.

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