Caso De Pascalis: nessuna censura, nessun processo. La CGIL rispetta l'espressione democratica dei suoi iscritti
Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Il quotidiano Il Fatto ha pubblicato la notizia su una presunta censura della CGIL e della FLC nei confronti di un iscritto, De Pascalis, per il proprio orientamento politico.
L'idea che esista tra gli iscritti CGIL una sorta di fronte compatto nell'espressione del voto è fuori dalla realtà da molto prima che il 4 marzo segnasse la debacle delle formazioni politiche maggiormente legate alla tradizione novecentesca. Nel mondo dell’istruzione, e al Sud soprattutto, in decine di migliaia hanno espresso la loro preferenza per il Movimento 5 Stelle, tra questi molti iscritti e in alcuni casi militanti della CGIL. Com’è noto che al Nord da vent'anni la Lega raccoglie una parte del disagio operaio rappresentato in fabbrica dalla stessa CGIL.
Al di là dell'importanza per la nostra organizzazione di tenere un ferreo meccanismo di ricambio dei propri organismi di rappresentanza, che forse è il fatto vero dietro la presunta "censura" avvenuta nell'università salentina, ciò che per la CGIL davvero conta, specie nella complessità di questa fase di crisi sociale perdurante, è interpretare i segni, il senso e il valore politico di ciò che esprimono i cittadini a partire dai propri iscritti, nelle urne.