Confermati lo sciopero e la manifestazione del 14 novembre
Comunicato FLC Cgil
A poche ore dallo sciopero e dalla manifestazione di Università, Ricerca ed AFAM, rispetto all’incontro dello scorso 11 novembre con il Ministro Gelmini desideriamo chiarire alcuni importanti aspetti.
In tale incontro, sulla base della piattaforma unitaria di proclamazione dello sciopero, abbiamo posto al Ministro alcuni punti prioritari, primo tra tutti la cancellazione della legge 133 per tutte le parti riguardanti Università e Ricerca. Tale richiesta non è neppure stata presa in considerazione dal Ministro dichiarando che il decreto del 6 novembre era il massimo che il Governo allo stato attuale aveva potuto attuare sia sull’Università, sia sugli Enti di Ricerca.
Le stesse linee guida sull’università che ci sono state consegnate, sulle quali il Ministro si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo per la concretizzazione dei singoli aspetti, si muovono nel contesto della legge 133, cioè assumono come un punto fermo il taglio ai fondi delle Università che impedirà a queste di assolvere il ruolo che la Costituzione assegna loro di alta formazione per tutti i cittadini.
Nell’incontro abbiamo ribadito che, pur valutando positivamente alcuni specifici aspetti del decreto del 6 novembre, che comunque dovrà essere convertito in legge e potrà quindi essere notevolmente ed in modo non necessariamente positivo modificato, questo non cancella la legge 133, tranne sugli aspetti relativi al diritto allo studio, e in alcuni casi risulterà, nella sua applicazione reale, addirittura peggiorativo.
Durante la riunione ci è poi stato chiesto di apporre la nostra firma ad un verbale che, di fatto, è solo la dichiarazione di un impegno del Ministro Gelmini a verificare nel Governo la possibilità di dare risposte positive ad alcune richieste, di natura contrattuale e riferite al precariato, compresa l’AFAM, contenute nella piattaforma dello sciopero.
Questo impegno alla verifica non rappresenta, evidentemente, un atto concreto che dia risposte altrettanto concrete. A parte la irritualità della procedura, è quindi chiaro che la FLC non poteva apporre a tale verbale nessuna firma.
Ribadiamo, pertanto, che non esistono atti concreti sui diversi punti che stanno alla base della proclamazione dello sciopero e che, quindi, la FLC mantiene la proclamazione dello sciopero e della manifestazione nazionale a Roma per difendere Università, Ricerca, Conservatori e Accademie, per la difesa del loro ruolo pubblico, per il futuro del Paese.
Insieme con coloro che hanno proclamato e deciso di mantenere lo sciopero ci saranno tanti studenti che hanno capito cosa sta succedendo e non vogliono che la crisi del Paese ricada oggi ed in futuro su di loro e su tutti i cittadini.
La FLC è ovviamente disponibile, come ha sempre fatto, a sedersi ai tavoli di confronto con l’obiettivo di sostenere le nostre proposte alternative in materia di Università, Ricerca ed AFAM, fermo restando che la condizione per ottenere risultati positivi è l’abrogazione delle norme previste dalla legge 133.
Roma, 13 novembre 2008