Dalla controriforma della scuola un chiaro messaggio al Paese: "Si salvi chi può"
Comunicato di Enrico Panini
Comunicato di Enrico Panini
La controriforma della scuola, approvata oggi dal Consiglio dei Ministri, riporta l’orologio del nostro Paese indietro di decenni, quando studiare era un privilegio per pochi e lavorare precocemente una certezza per tanti.
Mediante l’utilizzo della delega il dibattito ed il confronto sono sequestrati come se la scuola fosse dei governi, mentre essa è del paese e dei suoi cittadini.
Il mercato ed il reddito familiare determineranno il livello d’istruzione di ognuno: anziché aiutare tutti ad avere più istruzione e cultura il messaggio del Governo al Paese è inequivoco "Si salvi chi può!".
Siamo di fronte ad un liberismo sfrenato che riduce a cenere le grandi tradizioni culturali e pedagogiche del pensiero cattolico e del pensiero laico che hanno informato positivamente la nostra scuola per decenni garantendo l'istruzione a tutti.
L’introduzione di una netta e precoce separazione fra istruzione liceale e formazione al lavoro mediante l’introduzione di un percorso duale nella secondaria; il pesante intervento sulla scuola dell’infanzia che ne piega il profilo dalla prima alfabetizzazione all’assistenza; la previsione di un lavoro non retribuito fra i 15 ed i 18 anni; la cancellazione di ogni responsabilità della Repubblica nel garantire a tutti una scuola di qualità mediante l’eliminazione dell’obbligo scolastico sono i punti forti di una controriforma che abbasserà il livello d’istruzione del nostro Paese.
Roma, 1 febbraio 2002