Difendiamo il "modello Riace", un'idea di società e di futuro
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 14 ottobre - Con una nota "amministrativa", che elenca ben 34 violazioni tutte ancora da dimostrare, il Viminale punta a cancellare l'esperienza straordinaria di accoglienza solidale messa in atto a Riace.
Il messaggio che proviene dall'attuale titolare del Dicastero degli Interni è chiaro: il "modello Riace", noto e apprezzato ovunque nel mondo per il suo valore umano, politico ed economico, è un inciampo per le politiche dell'ultradestra, dalle quali il Ministro trae consenso e applausi, che si fondano soprattutto sulla paura del diverso, del migrante, di chi "non è italiano".
La lezione, da don Milani a Mimmo Lucano, è sempre la stessa e va trasmessa come principio educativo fondamentale: quando il potere scrive leggi ingiuste, inique, disumane e incostituzionali, "disobbedire" diventa una virtù, perché l'umanità, la civiltà dell'accoglienza, la relazione empatica con l'altro, il rifiuto di uccidere, sono superiori alle stesse leggi del diritto positivo. Il "modello Riace" riassume questa lezione e va difeso, consolidato e sviluppato, contro ogni tentativo di cancellarlo.
E noi, come organizzazione sindacale della Scuola, dell'Università, della Ricerca, dell’Alta Formazione artistica e musicale, siamo impegnati a difenderlo.
Perché in gioco non vi è solo una piccola zona della Calabria, ma una battaglia politica in nome dei valori più elementari di civiltà e una battaglia politica per un modello di sviluppo che guardi ai problemi reali che siamo chiamati ad affrontare, come lo spopolamento di interi territori e la necessità di creare nuovi modelli economici e sociali adeguati al tempo presente.
La risposta di Riace è reale, quella di Salvini è falsa, strumentale, ingannatrice e dannosa per i nostri territori.