Grave strappo istituzionale sul decreto legislativo per la secondaria
La CGIL e la FLC Cgil intervengono sulla prevista approvazione dello schema di Decreto legislativo relativo alla scuola secondaria superiore
Comunicato stampa di Fulvio Fammoni, Segretario nazionale CGIL e Enrico Panini, Segretario generale della FLC Cgil
Apprendiamo dai mezzi di informazione che il Consiglio dei Ministri, nella seduta di Venerdì 27 maggio p.v, approverà lo schema di Decreto legislativo relativo al nuovo assetto della scuola secondaria superiore.
Quale sia il testo che sarà portato in Consiglio, esclusa una ristretta cerchia, nessuno sa considerato che ormai siamo alla decima versione.
Da ciò che si evince non cambia la sostanza di un provvedimento da noi già duramente contestato in relazione alle principali scelte di merito (es.: differenziazione della secondaria in percorsi paralleli e distinti; forte indebolimento dell’asse tecnico; annullamento del ruolo e dell’identità dell’istruzione professionale).
La questione certa è che Venerdì prossimo, se il decreto legislativo sarà approvato, si consumerà ciò che noi giudichiamo essere uno strappo istituzionale molto grave.
Il Governo, infatti, presenta uno schema di Decreto legislativo senza alcun confronto con le Confederazioni ed i sindacati di categoria.
Infatti, l’ultimo incontro risale a molti mesi fa e poi più nulla. La scuola diventa così una proprietà privata della maggioranza e del Ministro per cui non si avverte neanche l’esigenza di dare sostanza al confronto con le parti sociali.
Ma non basta.
Analogo trattamento, sicuramente gravissimo sul piano istituzionale, è stato riservato alle Regioni.
Nessun incontro con le Regioni su una materia che vede una loro competenza costituzionale ed un loro interesse oggettivo molto forte.
Ora ci sono, dopo le elezioni dello scorso aprile, i nuovi Consigli regionali, i nuovi Presidenti ed, in molti casi, i nuovi Assessori e non si avverte l’esigenza di un incontro vero prima del Consiglio dei Ministri!
Insomma, le Regioni sono relegate nei loggioni con tutti gli altri soggetti in attesa che chi può decida per poi graziosamente sentire le osservazioni.
Roma, 25 maggio 2005