Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Comunicati stampa » Comunicati FLC CGIL » Il Governo deve impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge sulla scuola della regione Lombardia

Il Governo deve impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge sulla scuola della regione Lombardia

Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario Generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

10/09/2007
Decrease text size Increase  text size

Abbiamo inviato una lettera al Presidente del Consiglio deiMinistri ed al Ministro della Pubblica Istruzione chiedendo loro di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la Legge regionale della Lombardia “Sistema Educativo dell’Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale”, approvata il 26 luglio.

E’ una richiesta di assunzione di responsabilità che si fonda sul giudizio diillegittimità di quella legge, perché essa viola la Costituzione, intervenendo su materie che rientranonelle norme generali sull’istruzione, di competenza statale,quali l’obbligo di istruzione, i piani di studio, le certificazioni, gli assetti del sistema di istruzione superiore.

In particolare, la Legge regionale prevede che:

·l’obbligo scolastico possa essere assolto anche all’interno di percorsi non scolastici. Ciò è in contrasto con una legge dello Stato (Finanziaria 2007) mentre è incostituzionale la previsione di percorsi differenziati fra Lombardia e resto del Paese

·il sistema di accreditamento definito a livello regionale attribuisca le stesse modalità di finanziamento alle scuole pubbliche e a quelle private. E’ incostituzionale

·i Dirigenti scolastici possano selezionare e reclutare docenti e personale ATA per la scuola nella quale sono titolari. E’ incostituzionale.

Siamo di fronte ad una Legge che, nel puntare a costruire il sistema educativo lombardo, mette in discussione l’unitarietà del sistema scolastico, presidio per una crescita civile e democratica dei giovani, fondata sul senso di appartenenza ad un’unica comunità nazionale.

E’ urgente un intervento del Governo per impedire che si consolidi un grave conflitto fra prerogative dello stato e prerogative della regione che non potrà che gravare pesantemente sui lavoratori della scuola, sulle famiglie e sugli studenti.