Il Ministro Brunetta vuole decidere per conto del sindacato e conferma che non ci sono soldi per i contratti 2008-2009. O si cambia o si avvia la mobilitazione
Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.
Il Ministro Brunetta oggi ha dato un esempio di come intende gestire le relazioni con chi rappresenta i lavoratori davvero sconfortante.
Convocati per discutere gli annunciati provvedimenti sul “Piano industriale (!) per il settore pubblico” abbiamo appreso che la riunione era nelle intenzioni del Ministro una semplice informativa e che lo stesso aveva provveduto anche a determinare la composizione massima consentita per le delegazioni sindacali.
Noi non abbiamo mai vissuto le relazioni sindacali come una partita allo stadio ma che il Ministro abbia voluto escluderci dal confronto di merito è un fatto inaccettabile.
I nostri orientamenti sono molto precisi:
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la CGIL ha lasciato la riunione dopo aver espresso una dura presa di posizione di merito e di metodo;
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rivendichiamo che sulle proposte del Ministro, prima che esse vengano affidate ad uno o più provvedimenti legislativi ed alla conseguente discussione parlamentare, si apra un confronto stringente e senza pregiudiziali;
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il Governo deve inviare subito all’Aran gli Atti di indirizzo per quei contratti del biennio 2006 – 2007 non ancora aperti, come quelli relativi alla dirigenza;
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il Governo deve adoperarsi perché siano rapidamente concluse le contrattazioni ancora in corso relative al biennio 2006 – 2007 (accademie e conservatori; ricerca; università);
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il Governo deve stanziare le risorse per il biennio contrattuale 2008 – 2009 con l’obiettivo di realizzare incrementi significativi delle retribuzioni dei lavoratori.
Se il buongiorno si vede dal mattino è facile profezia prevedere che il Governo il conflitto che sta cercando con i lavoratori della conoscenza lo avrà.
Roma, 28 maggio 2008
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Dichiarazione della CGIL all’incontro delle OO.SS. con il Ministro Brunetta
28 maggio 2008
La CGIL solleva gravi problemi
Ritiene sia un grave errore, nel momento in cui con grande rilievo è stato annunciato e anticipato alla stampa ed all’opinione pubblica la presentazione oggi di un piano industriale per la pubblica amministrazione, procedere, attraverso la definizione unilaterale delle delegazioni sindacali, nonché con un metodo di prosecuzione “telematico”che sembra escludere forme di proficuo e utile confronto, escludendo nei fatti la presenza e la partecipazione responsabile delle categorie del pubblico impiego, interessate con le confederazioni alla discussione sul piano industriale che riguarda il lavoro di tanti lavoratori e lavoratrici e che dovranno gestirne le conseguenze.
L’errore di oggi non può portare a procedere analogamente quando si entrerà nel merito del Piano Industriale e dei provvedimenti governativi di attuazione.
Confermiamo il nostro interesse a discutere di misure per una nuova qualità ed efficacia dell’amministrazione pubblica, senza sottrarci - come del resto abbiamo già fatto e come possiamo ancora fare con i contratti collettivi - alla definizione di quelle misure che sanzionano il lavoro mal svolto e valorizzano già con i contratti di lavoro il risultato positivo del lavoro.
Per i motivi sopradetti, lasciando questa dichiarazione, la CGIL lascia il tavolo.
Michele Gentile
Roma lì 28.5.2008