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Ispra. Nessun precario deve essere mandato a casa

Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

23/05/2017
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Il personale precario dell’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) si ritrova in una situazione surreale. Nonostante le possibilità che la riforma del Testo Unico sul pubblico impiego appena licenziata prospetta per il superamento del precariato storico e il raggiungimento della tanto agognata stabilizzazione, tutto sembra complicarsi e la situazione sembra precipitare in un caos senza senso.

Non è accettabile che l’Amministrazione dell’Ispra possa anche solo immaginare di non rinnovare/prorogare i contratti a 93 precari dell’Ente dopo tanti anni di servizio prestato, dal momento che l’anzianità media è di almeno 10 anni. La situazione è particolarmente grave ed urgente in quanto i primi contratti sono già scaduti e la maggior parte scadranno a fine giugno. La FLC CGIL ritiene che non esiste giustificazione alcuna alla scelta di mandare a casa questo personale, stabilmente in servizio da moltissimi anni. Inoltre, si sottolinea che l’amministrazione potrebbe essere costretta a subire numerosi contenziosi giudiziari, che certamente si risolveranno con la condanna al pagamento delle spese e alla stabilizzazione.

Per queste ragioni riteniamo più razionale un intervento del ministro Galletti a sostegno del processo di definitiva stabilizzazione dei precari, immettendo maggiori risorse finanziarie nell’Ispra, data la sua particolare importanza strategica per il Paese.
Sarà questa la priorità che la FLC CGIL riaffermerà venerdì al tavolo già convocato presso l’Ispra.