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ISTAT, a rischio l'indipendenza e la credibilità dell'istituto. Indetto uno sciopero per il 25 settembre

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.

23/09/2009
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Mentre i dati sul terzo trimestre descrivono un quadro di crisi occupazionale in peggioramento la rilevazione dell'indagine sulle Forze di lavoro viene esternalizzata passando nelle mani della privata Ipsos, nota società di sondaggi. Per i 317 collaboratori, che per amaro paradosso rilevano lo stato dell'occupazione, si chiude dopo sette anni il rapporto con l'ISTAT e si apre il dramma di una crescente precarietà.
Evidentemente per questo Governo i precari non sono persone ma merce!

Proprio quando nel Paese cresce il bisogno di dati affidabili, tempestivi e imparziali l'ISTAT mette a rischio la qualità e la credibilità della rilevazione, cedendo il controllo diretto e la gestione della rilevazione più importante per il Paese.

Si pongono seri interrogativi sulla salvaguardia dell'indipendenza dell'ISTAT, che rappresenta un riferimento fondamentale per indirizzare le scelte politiche sul versante economico-sociale.

Il Governo del "rigore nei conti pubblici" e dell'efficienza decide di disperdere sette anni di investimenti in ricerca chiudendo un'esperienza innovativa e funzionale, fiore all'occhiello della statistica ufficiale.
Mentre la crisi produce disoccupazione e precarietà diffusa per i cittadini, questa operazione che aumenta i costi per lo Stato, riesce ad essere un aggravio per i contribuenti e contemporaneamente un dramma sociale anche per 317 precari che oggi svolgono la rilevazione.

La FLC Cgil ha perciò dichiarato lo sciopero dei lavoratori ISTAT il 25 settembre contro l'esternalizzazione della statistica ufficiale, per una statistica pubblica indipendente, credibile e autorevole.

Roma, 23 settembre 2009