La nuova istruzione professionale regionale del ministro Moratti: a scuola per 15 ore … alla settimana. Ma, volendo, anche meno!
Dov'è l’istruzione e formazione professionale di pari dignità con l’istruzione liceale?
Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
Il Ministro Moratti si è sperticata a più riprese in queste settimane nel ribadire la pari dignità del nuovo sistema di istruzione e di formazione professionale (previsto dalla sua “riforma”) col percorso liceale.
A conti fatti non è così, anzi la situazione si presenta come drammatica.
Basta fare due conti per scoprire la verità.
Lo schema di Decreto pubblicato ieri prevede (art. 17) 990 ore annue di attività di formazione.
990 ore annue sono mediamente 30 ore di lezione settimanale.
Ma di queste 30 ore solo ¾ saranno obbligatorie per la frequenza.
Un altro 25% “almeno” invece dovrà essere svolto in contesti di lavoro.
Fuor di metafora vuole dire che saranno attività lavorative: insomma, una specie di apprendistato sotto altro nome.
A conti fatti dunque uno studente di un Istituto professionale (a cui il Governo si è impegnato a garantire un percorso di pari dignità di quello del suo amico che frequenta il liceo) che:
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si avvalga della facoltà di non frequentare il 25% di orario (cioè la parte non obbligatoria);
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sia destinatario della quota minima lavorativa (pari ad “almeno” un altro 25%)
avrà diritto ad una formazione vera e propria solo per il restante 50% dell’orario, vale a dire per 15 ore settimanali!
Se poi la parte “in contesto lavorativo” dovesse essere superiore al 25% (il Decreto, infatti, dice “almeno il 25%”) lo studente in questione potrebbe trovarsi a non frequentare neppure un’ora di formazione!!
Questa è l’istruzione e formazione professionale di pari dignità con l’istruzione liceale?
Roma, 19 gennaio 2005