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Mobilitazione all'ISTAT contro le esternalizzazioni

Comunicato stampa di Enrico Panini Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.

18/09/2008
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L'Istituto di Statistica è stato costretto in questi giorni, per la prima volta nella sua storia, a comunicare l'impossibilità di diffondere i dati di un suo comunicato ufficiale: si tratta del comunicato sulle forze di lavoro che doveva essere diffuso giovedì 18 settembre.

La mancata pubblicazione del comunicato è determinata dalla mobilitazione dei ricercatori e tecnici dell'Istituto che, compattamente per quanto riguarda l'indagine delle Forze di Lavoro, si trova in agitazione dal 18 agosto e per questo trimestre non produrrà l'informazione prevista. Attraverso lo stato di agitazione, indetto unitariamente, i lavoratori in assemblea permanente da un mese, mostrano la propria netta contrarietà all'esternalizzazione della rete di rilevazione che effettua l'indagine su occupazione e disoccupazione presso le famiglie italiane, un'indagine delicata, in cui i rilevatori effettuano interviste faccia a faccia.

Oltre trecento intervistatori, sparsi su tutto il territorio nazionale, che ogni giorno da sei anni entrano nelle case degli italiani per indagare sul loro status occupazionale versano per paradosso in uno stato di precarietà assoluta. Il loro contratto co.co.co. è rinnovato di anno in anno grazie a emendamenti inseriti all'ultimo momento nelle leggi finanziarie, evidenziando una palese mancanza di volontà da parte dell'Istat e della politica ad aprire spazi per una soluzione strutturale del problema, e che per il momento a partire dal 1 gennaio del 2009 non hanno alcun futuro.

La rilevazione delle forze di lavoro è oggi uno dei fiori all'occhiello dell'Istituto di statistica e un punto di eccellenza nel panorama europeo. Uno dei settori della ricerca pubblica ad elevata qualità in cui con una costante valutazione dei risultati sono ottimamente coniugate efficacia efficienza ed economicità dei processi.

Eppure, si vorrebbe interrompere, ad un passo dal suo completamento, il progetto di strutturare all'interno dell'istituto una rete in grado di gestire la rilevazione dell'indagine FOL (Forze di Lavoro). Questo tentativo, portato avanti dai Vertici dell'Istituto e dal Governo, prevede che la rilevazione dell'indagine debba essere esternalizzata verso società private o, in alternativa, verso società privata a capitale pubblico, da costituire.

Questa via condurrebbe, se portata a termine, un abbassamento netto della qualità della rilevazione rendendo inutili anni di lavoro e esperienza accumulati. Inoltre, avrà un maggior costo rispetto alla spesa attuale pari almeno al 30 percento, gli attuali 317 rilevatori rischiano di vedere i loro salari ulteriormente ridotti, le condizioni di vita e di lavoro peggiorate e nessuna prospettiva per il futuro, dopo sei anni di lavoro continuativo alle dipendenze dell'ISTAT con contratti di finta collaborazione coordinata e continuativa. Questa soluzione, peraltro, se perseguita, non è in grado di garantire la continuità dell'indagine – e del lavoro per i rilevatori – a partire dal 1° Gennaio 2009, data dalla quale il paese rischia, unico caso in Europa, di non avere più dati ufficiali sull'occupazione.

Questa vicenda sembra dimostrare amaramente che i provvedimenti di questo Governo che attraverso la retorica della caccia al “fannullone” invoca razionalizzazione della spesa pubblica e valorizzazione del lavoro produttivo e “meritevole”, portano il settore pubblico unicamente verso tagli indiscriminati, abbassamento della qualità dei servizi e sperpero di risorse.

L'esternalizzazione della Rete rischia di rappresentare un primo passo verso lo smantellamento delle funzioni core della produzione statistica e del suo attuale radicamento nel territorio.

La rete di rilevazione dell'indagine sulle Forze di lavoro è un esempio di eccellenza per il paese e deve per tanto continuare ad essere collocata all'interno dell'istituto nazionale di statistica.

Chiediamo alla politica di farsi carico del problema, al governo e all'ISTAT di aprire con urgenza un tavolo di trattativa a tre con le OO.SS. per affrontare i problemi e il futuro della Rete FOL.

Roma, 18 settembre 2008