No alla trasformazione dell’ISFOL. Il 13 luglio con i lavoratori al Ministero del Lavoro per difendere la ricerca pubblica
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Nel Jobs Act, che destruttura definitivamente il diritto del lavoro e inasprisce le condizioni di precarietà, si nascondono altre brutte sorprese, come quella che mette a repentaglio il futuro dell’ISFOL. L’ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, prevista nel Jobs Act, viene costituita a danno dell’unico Ente di ricerca che si occupa di formazione, lavoro e politiche sociali, a cui sottrae una cospicua quota del personale di ruolo e le corrispondenti risorse finanziarie. Attraverso il cambio di nome, previsto in decreto correttivo del Jobs Act in via di emanazione, il neo commissario Sacchi fa sapere che, con ciò si avvia la trasformazione dell’Istituto che, sulla scorta di esempi stranieri (France Stratégie, WRR olandese), potrebbe diventare una piccola task force al servizio del governo e non più un ente autonomo di ricerca. Questo dopo aver deciso di abbandonare i precari dell’ISFOL, mettendo a concorso dopo tanti anni di blocco delle assunzioni, i 14 posti disponibili a tempo indeterminato (a fronte di oltre 250 precari di lunga data) per professionalità che non sono utili e disponibili in ISFOL, ma serviranno a dare chance a qualche “cordata” universitaria o alla causa della costruzione del piccolo comitato già detto.
Riteniamo che la decisione sia un errore. Peraltro a ridosso di una riforma degli Enti Pubblici di Ricerca, su cui c’è una precisa delega governativa alla ministra Madia. È necessaria una riflessione più ampia e condivisa, che coinvolga una platea vasta e la stessa comunità scientifica di riferimento. Ci si concentri piuttosto su come rilanciare l’ISFOL e su come stabilizzare i precari. Questo è quanto abbiamo rappresentato ai parlamentari della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, a seguito dell’audizione informale svoltasi con i sindacati a proposito del provvedimento correttivo del Jobs Act.
Per dire No al cambio di nome, per avere garanzie sul futuro dell’ISFOL e su quello dei lavoratori interessati dai processi di mobilità verso ANPAL, la FLC CGIL domani 13 luglio sarà al fianco dei lavoratori dell’ISFOL, al sit-in di protesta davanti alla sede del Ministero del Lavoro in via Veneto alle ore 10.00.