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Per i precari della scuola, dal Governo ancora un rinvio. La Cassazione riconosce il diritto alla giusta retribuzione per gli ATA ex Enti locali

La Finanziaria 2005 non ha stanziato neanche un euro per l’assunzione in ruolo del personale precario della scuola, che una legge del 2004 prevedeva. La Cassazione accoglie il ricorso della FLC Cgil, il Miur deve pagare regolarmente 80.000 lavoratori ex enti locali

28/02/2005
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Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

Una Legge del giugno 2004 ha previsto, a partire dal 1° settembre 2005, l’assunzione in ruolo del personale precario della scuola, docente ed ata, su tutti i posti disponibili mediante un piano triennale.

Significa oltre 100.000 nomine in ruolo, garanzia di continuità nelle classi, migliorare il funzionamento della scuola. La Finanziaria 2005 non ha stanziato neanche un euro per rispettare questo impegno. Oggi apprendiamo che, anziché applicare una Legge del Parlamento, che già c’è, il Consiglio dei Ministri affida un mandato esplorativo per fare nomine in ruolo nei prossimi cinque anni. Un ennesimo rinvio, tempi più lunghi di quelli della Legge 143, attese ancora una volta frustrate.

Un altro attacco alla dignità di migliaia di persone che garantiscono, con i loro sacrifici, il funzionamento della scuola. Per quanto ci riguarda rivendichiamo un impegno chiaro: nomine in ruolo dal 1° settembre 2005 su tutti i posti con un piano triennale. Per questo obiettivo scioperiamo il 18 marzo.

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi del Ministero ed ha accolto le ragioni della FLC CGIL.

Ora il Ministero dovrà retribuire regolarmente circa 80.000 lavoratori ATA transitati nei ruoli dello Stato ed ai quali il Ministero Moratti per anni si è rifiutato di pagare la retribuzione commisurata all’effettiva anzianità di servizio considerandoli dei neo assunti.

Ciò con un danno economico per i singoli lavoratori di diverse migliaia di euro all’anno.
In questi anni i tanti ricorsi vinti dai lavoratori rappresentati dalla FLC sono stati tutti impugnati dal Ministero fino ad arrivare in Cassazione.

Ora le nostre ragioni hanno trovato il giusto riconoscimento.

Roma, 28 febbraio 2005