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Precariato nella Ricerca: l'Europa smentisce il ministro Moratti
Comunicato stampa di Enrico Panini
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COMUNICATO STAMPA DI ENRICO PANINI
La precarizzazione della ricerca sta raggiungendo livelli abnormi.
Ormai siamo in presenza di un massiccio numero di Enti la cui attività è garantita in larghissima misura esclusivamente mediante il ricorso a personale precario.
Alle nostre richieste di stabilizzazione del precariato il Ministro non perde occasione di rispondere giustificando le sue scelte con ciò che avverrebbe in Europa.
Ciò è accaduto, da ultimo, in una lunga intervista ad un quotidiano nella quale sostanzialmente si afferma che la trasformazione del ruolo dei ricercatori in contratti a tempo determinato corrisponderebbe alle direttive europee.
Peccato che nelle stesse ore sia stata resa nota una Raccomandazione della Commissione europea sulla "Carta europea dei ricercatori e sul codice di comportamento per il reclutamento dei ricercatori".
In essa la Commissione Europea afferma che:
-
"la prestazione dei ricercatori non deve essere inficiata dall’instabilità dei contratti di lavoro";
-
i committenti "devono impegnarsi nell’aumento della stabilità del lavoro dei ricercatori";
-
è necessario "prevenire gli abusi derivanti dall’uso di successivi contratti a termine".
In sostanza la Commissione Europea sostiene posizioni analoghe a quelle sulle quali da tempo abbiamo aperto uno scontro con il Governo.
Ora l’Europa non può essere più citata dal Ministro a giustificazione di scelte sbagliate.
E’ venuto il tempo di mettere mano ad un preciso e rapido piano di stabilizzazione dei ricercatori e ad un investimento che riguardi almeno l’assunzione di 20.000 giovani ricercatori.
Roma, 15 marzo 2005