Primi effetti della spending review: i lavoratori dell'INRAN senza stipendio da un mese
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
“Il nostro non è un Paese normale,” dice Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL “se ci si può permettere di non pagare più lo stipendio ai lavoratori dell’INRAN, un ente di ricerca accorpato al CRA".
Tanto più se la causa è la mala scrittura di un articolo di legge e non una scelta. Altro che tecnici!
In un incredibile gioco a rimpiattino tra ministero e amministrazioni, nessuno sa più chi governa il sistema e chi deve pagare gli stipendi, nonostante sia stato garantito il posto all’ex-direttore generale per un altro anno per gestire l’ordinario!
“Il ministro Catania o il nostro Presidente del Consiglio non hanno nulla da dire a riguardo? Oppure cosa pensa il Ministro della Pubblica Amministrazione Patroni Griffi di un Paese in cui la pubblica amministrazione calpesta ormai anche il diritto costituzionale alla retribuzione? Nessuno, di questo governo di professori, ritiene doveroso intervenire per ripristinare la legalità?” è quello che si domanda Pantaleo.
“Dopo 25 giorni senza stipendio le lavoratrici e i lavoratori dell’ente si chiedono quant’altro ancora si dovrà aspettare perché qualcuno si assuma le proprie responsabilità e ripristini il normale funzionamento. A quante altre attività di ricerca dovranno rinunciare per l’inefficienza della macchina amministrativa”.
Insomma un bel record per il Ministro dell’Agricoltura che in un colpo solo raggiunge tre obiettivi: è il primo ministero a mettere in mobilità i propri dipendenti pubblici, com’è per quelli già dell’INCA; accorpa controllore al controllato, trasferendo le attività di certificazione sulle sementi in un ente promotore di sementi, com’è l’Ente Risi; getta nel caos la fase transitoria, dove nessuno è più responsabile niente, al punto tale da far sparire gli stipendi ai dipendenti, sia essi di ruolo che precari”.
“Chiediamo al Ministro Catania di intervenire urgentemente per ripristinare la legalità e con essa le retribuzioni ai dipendenti che da agosto sono senza stipendio; ma anche di rivedere la pessima norma scritta nell’art. 12 del decreto 95/2012.”
“I lavoratori da due giorni protestano sotto al Ministero dell’Agricoltura e continueranno sino a quando non sarà ripristinato il loro diritto alla retribuzione.”