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Riforma dei licei: dov'é il miglioramento della qualità formativa? Prevale la logica dei tagli

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.

13/06/2009
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La riforma dei licei, varata venerdì 12 giugno dal Consiglio dei Ministri e presentata dal Ministro Gelmini, non ha nulla di epocale ma è ispirata anch'essa da una logica di tagli.

Infatti, non si coglie alcuna logica realmente riformatrice e tantomeno l'effettivo miglioramento della qualità formativa.

I licei da 6, che dovevano essere, sono effettivamente diventati 12 e forse alla fine saranno ancora di più. Il Ministero, rispetto alle prime bozze circolate, si è accorto che c'era troppo latino e poca scienza e sociologia ed ha dovuto correre ai ripari introducendo due nuovi licei sotto la voce opzioni. I licei artistici dovranno moltiplicarsi coerentemente ai materiali a cui si applica il design. In compenso, i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno nemmeno presenti in tutte le province.

I bienni mancano di un'area comune unitaria e questo determina una evidente impossibilità a cambiare indirizzi, oltre a non garantire un'omogenea cultura di base.

Le scelte del Governo nei fatti separano radicalmente i licei tra loro e dagli istituti tecnici e professionali che invece hanno un biennio iniziale unitario. È come se si autorizzasse i licei a non attuare l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, che pare essere limitato solo agli istituti tecnici e professionali.

Questa separazione è accentuata dal fatto che nei primi due anni i licei fanno solo 27 ore settimanali, con una riduzione anche rispetto alle 30 ore che le bambine e i bambini fanno di norma fin dalle elementari. Poche ore di lezioni che tra l'altro sacrificano la seconda lingua comunitaria e non sono peraltro accompagnate da innovazioni reali nei progetti didattici e nei programmi.

Infine, l'idea di far partire insieme prime e seconde costringerà gli alunni delle seconde del 2010 a lasciare spezzato un percorso iniziato, con il rischio di vuoti e/o doppioni nella preparazione, visto che cambiano discipline e programmi.

Qual è la razionalità di quelle scelte se non quella del risparmio, mortificando nei fatti le tante sperimentazioni positive e il tutto a scapito della preparazione degli studenti?

Nell'incontro del 10 Giugno il Ministro Gelmini si è impegnata ad aprire tavoli di confronto nel merito della riforma o presunta tale, ricercando il consenso più ampio possibile.

La FLC, che ha sempre ritenuto indispensabile ed urgente una organica riforma della secondaria superiore, è pronta a fare la propria parte. Ma occorre un disegno organico e per queste ragioni bisogna apportare modifiche sostanziali all'impianto dei provvedimenti per i licei e per gli istituti tecnici e professionali.

Roma, 13 giugno 2009