Riforma dei licei: dov'é il miglioramento della qualità formativa? Prevale la logica dei tagli
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.
La riforma dei licei, varata venerdì 12 giugno dal Consiglio dei Ministri e presentata dal Ministro Gelmini, non ha nulla di epocale ma è ispirata anch'essa da una logica di tagli.
Infatti, non si coglie alcuna logica realmente riformatrice e tantomeno l'effettivo miglioramento della qualità formativa.
I licei da 6, che dovevano essere, sono effettivamente diventati 12 e forse alla fine saranno ancora di più. Il Ministero, rispetto alle prime bozze circolate, si è accorto che c'era troppo latino e poca scienza e sociologia ed ha dovuto correre ai ripari introducendo due nuovi licei sotto la voce opzioni. I licei artistici dovranno moltiplicarsi coerentemente ai materiali a cui si applica il design. In compenso, i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno nemmeno presenti in tutte le province.
I bienni mancano di un'area comune unitaria e questo determina una evidente impossibilità a cambiare indirizzi, oltre a non garantire un'omogenea cultura di base.
Le scelte del Governo nei fatti separano radicalmente i licei tra loro e dagli istituti tecnici e professionali che invece hanno un biennio iniziale unitario. È come se si autorizzasse i licei a non attuare l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, che pare essere limitato solo agli istituti tecnici e professionali.
Questa separazione è accentuata dal fatto che nei primi due anni i licei fanno solo 27 ore settimanali, con una riduzione anche rispetto alle 30 ore che le bambine e i bambini fanno di norma fin dalle elementari. Poche ore di lezioni che tra l'altro sacrificano la seconda lingua comunitaria e non sono peraltro accompagnate da innovazioni reali nei progetti didattici e nei programmi.
Infine, l'idea di far partire insieme prime e seconde costringerà gli alunni delle seconde del 2010 a lasciare spezzato un percorso iniziato, con il rischio di vuoti e/o doppioni nella preparazione, visto che cambiano discipline e programmi.
Qual è la razionalità di quelle scelte se non quella del risparmio, mortificando nei fatti le tante sperimentazioni positive e il tutto a scapito della preparazione degli studenti?
Nell'incontro del 10 Giugno il Ministro Gelmini si è impegnata ad aprire tavoli di confronto nel merito della riforma o presunta tale, ricercando il consenso più ampio possibile.
La FLC, che ha sempre ritenuto indispensabile ed urgente una organica riforma della secondaria superiore, è pronta a fare la propria parte. Ma occorre un disegno organico e per queste ragioni bisogna apportare modifiche sostanziali all'impianto dei provvedimenti per i licei e per gli istituti tecnici e professionali.
Roma, 13 giugno 2009