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Riscrivere la storia? Le parole di Dell’Utri sono inaccettabili. L’on. Berlusconi chiarisca se condivide quelle affermazioni.

Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

09/04/2008
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Il sen. Dell’Utri sostiene che bisogna riscrivere la storia perché nel libri di testo ci sarebbe troppa Resistenza.
Queste affermazioni, che chiariscono fin troppo bene che cosa pensa il sen. Dell’Utri della verità storica e della libertà di insegnamento, sono inaccettabili perché intendono piegare la storia agli interessi politici di uno schieramento.

Non è la prima volta che il centro destra chiede la verifica politica dei libri di testo; lancia accuse alle Case Editrici di essere, chissà perché, di… sinistra; propone (o istituisce come nel Lazio con la giunta Storace) commissioni di controllo sui libri di testo.
Sul banco degli accusati c’è sempre la Resistenza che si vorrebbe riscrivere dando lo stesso valore della Resistenza a quanti hanno portato il nostro Paese alla dittatura, alla guerra e ad una feroce repressione contro la popolazione ed i partigiani.

La FLC Cgil respinge queste posizioni e ribadisce con chiarezza che la politica deve fare il suo mestiere che non è quello di censurare i libri di testo.

Considerato che siamo di fronte ad una proposta reiterata nel tempo, chiediamo che il candidato premier del centro destra, l’on. Berlusconi, chiarisca agli elettori – e al mondo della scuola - se quella del sen. Dell’Utri è una posizione condivisa e se essa diventerà azione di governo in caso di vittoria elettorale.

E’ sempre bene che i cittadini sappiano, prima di un voto importante, se i valori costituzionali, compresa la libertà di ricerca e di insegnamento, sono valori condivisi da tutti o no.

Roma, 9 aprile 2008