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Scorie nucleari: siamo preoccupati per la sicurezza degli impianti. E’ necessaria una netta discontinuità con la precedente fallimentare gestione della Sogin

Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

06/02/2007
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In questi giorni è stato completato l’assetto del Consiglio di Amministrazione della società Sogin.

La FLC Cgil coglie l’occasione per richiamare il Governo ed il vertice della società sulla necessità di garantire che i delicati compiti relativi allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse e alla chiusura del ciclo del combustibile siano svolti in netta discontinuità con quanto fatto nella passata gestione.

Infatti, nonostante le ingenti risorse destinate alla società, l’operato della passata gestione è stato assolutamente fallimentare, come dimostrano anche i recenti inquietanti eventi che hanno coinvolto la sicurezza degli impianti gestiti.

Eventi sulle cui proporzioni non è stato possibile mettere un punto fermo anche per l’assenza di Rappresentanze dei Lavoratori per la Sicurezza sul posto di lavoro.

Un fatto gravissimo due volte: perché manca un indispensabile controllo e perché delle Rappresentanze è prevista l’istituzione senza eccezione alcuna.

La FLC Cgil, il sindacato con il più alto numero di aderenti all’ENEA, l’Ente nei cui centri si trovano attualmente i depositi in gestione alla SOGIN, ritiene che si possano garantire gli interessi dei lavoratori e dei cittadini che vivono nelle aree interessate solo a precise condizioni:

  • riportando la SOGIN nell’ambito dei compiti inizialmente attribuiti (messa in sicurezza delle scorie radioattive e smantellamento degli impianti);

  • garantendo una prassi improntata alla competenza necessaria ed a una cultura della trasparenza, che nel caso del nucleare è prerequisito di professionalità e non una gentile concessione di liberalità!

La FLC Cgil auspica, inoltre, che il Governo, nell’ambito della più ampia revisione della questione SOGIN, solleciti la stessa e l’ ENEA a definire i reciproci rapporti al fine di individuare con certezza impegni e responsabilitàa garanzia della sicurezzadi tutti i lavoratori interessati.

Il sindacato dal canto suo sta già facendo la sua parte a livello di coinvolgimento del personale sulle tematiche della sicurezza in particolare nelle tre sedi dove questa appare più problematica, cioè Casaccia, Saluggia e Trisaia.

Roma, 6 febbraio 2007