Sì alle assunzioni, no al salario d’ingresso
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
La conquista del piano triennale di assunzioni è il frutto della mobilitazione dei precari. La FLC è stata determinante nel sostenere il diritto alla stabilizzazione dei precari con l’operazione centomila e con le azioni legali.
Ma non è accettabile scambiare il diritto al lavoro per i precari con la riduzione dei loro salari in presenza del blocco dei contratti fino al 2014. Si modifica strutturalmente il contratto saltando la fascia 3-8 anni con la conseguenza che ci vorranno 9 anni e non tre, come oggi, per ottenere la nuova fascia stipendiale. Il paradosso sarà che a parità di mansioni, con la stessa anzianità, avremo due salari differenti senza peraltro nemmeno prevedere la transitorietà dell’intervento. Questo significa introdurre il salario d’ingresso nella scuola per tutti coloro che verranno assunti anche con le nuove norme sul reclutamento.
Vi erano altre soluzioni per garantire l’invarianza della spesa ma si è preteso in modo rigido di perseguire quella soluzione per dare un ulteriore colpo al contratto nazionale e affermare il principio che bisogna scambiare riduzione dei salari e stabilizzazioni.
Per queste ragioni ci siamo riservati un’attenta valutazione delle implicazioni negative di quell’intesa chiedendo delle modifiche al testo siglato all’Aran con l’inserimento dell’indicazione numerica certa delle immissioni in ruolo da effettuarsi a settembre, un riferimento esplicito alla copertura del turn over per gli anni seguenti e la transitorietà dell’intervento sul contratto.