Tutor: ennesimo tentativo del Governo di forzare
Il Comunicato delle Organizzazioni sindacali confederali e di categoria sulla questione tutor.
Il Comunicato delle Organizzazioni sindacali confederali e di categoria
Di seguito pubblichiamo il testo del comunicato che unitariamente è stato inviato al Ministro Moratti ed ai capigruppo della Camera dei Deputati, a fronte del tentativo del Governo di imporre unilateralmente il tutor nella scuola del primo ciclo, utilizzando un contesto legislativo improprio ( la conversione in legge di disposizioni in materia di pubblica amministrazione), cercando di intaccare il ruolo del sindacato e della contrattazione. Ma anche questa volta il loro tentativo è fallito miseramente.
CGIL CISL UIL CONFSAL
FLC CGIL CISL Scuola UIL Scuola SNALS Confsal
SCUOLA: Cgil Cisl Uil Snals – giusta l’inamissibilità della proposta del Governo sul tutor. Il Ministro riapra il tavolo negoziale con le OO.SS.
Con l’emendamento 3-bis.01 proposto dal Governo in materia di compenso per la funzione tutoriale nel primo ciclo di istruzione, la fase di conversione in legge del decreto n.115/2005 recante disposizioni urgenti per assicurare la funzionalità di settori della pubblica amministrazione, ha rischiato di trasformarsi in un ulteriore ed inaccettabile attacco da parte dell’esecutivo alle prerogative contrattuali, al sistema delle relazioni sindacali e alla centralità del confronto negoziale per disciplinare profilo professionale, carichi di lavoro con conseguenti prestazioni professionali, organizzazione del lavoro e aspetti retributivi.
Un attacco opportunamente stoppato dalla Presidenza della Camera dei Deputati che ha giudicato inammissibile l’articolo 3-ter proposto appunto dal Governo, per la complessità della materia trattata nonché per la non attinenza con i contenuti del provvedimento in esame.
Nell’apprezzare tale determinazione, Cgil Cisl Uil e Snals confederali e di categoria ribadiscono che stabilire unilateralmente una misura di compenso per la funzione tutoriale svolta nell’anno scolastico 2004/2005, di per sé irrisoria e discriminante tra i diversi gradi scuola, avrebbe segnato una grave violazione di vigenti disposizioni di legge (421/92; 165/2001) ma soprattutto delle norme definite in sede contrattuale che, rispetto alla disciplina degli istituti del rapporto di lavoro del personale, hanno valore cogente sia per il personale che per l’Amministrazione/datore di lavoro.
Infatti per concorde volontà, in sede di stipula presso l’ARAN dell’ultimo CCNL Scuola, all’art. 43 è stata inserita un’apposita disposizione che impegna le parti a rivedere in sede pattizia il rapporto di lavoro del personale docente, (orari, organizzazione del lavoro, mobilità, retribuzione, ecc.) alla luce delle modifiche “che si renderanno necessarie in relazione all’entrata in vigore della Legge 53/2003 e delle connesse disposizioni attuative”.
Di questa circostanza si è fatto carico lo stesso MIUR che, nella C.M. 29/2004 al punto 2.4 ha esplicitamente affermato che “Le modalità di svolgimento della funzione tutoriale costituiranno oggetto di appositi approfondimenti e confronti nelle sedi competenti in esito ai quali saranno impartite ulteriori indicazioni e precisazioni”.
La procedura negoziale ex art. 43 del CCNL avviata presso l’ARAN è stata unilateralmente però inopinatamente interrotta, acuendo in tal modo il disorientamento, la preoccupazione e il disagio diffuso nelle scuole e fra il personale sulle necessarie garanzie contrattuali relative al proprio rapporto di lavoro e determinando di fatto il mancato invio delle risorse finanziarie alle scuole , in un momento in cui si potevano programmare gli interventi e dare certezza di retribuzione al a lavoro svolto.
Come già evidenziato dalle scriventi OO.SS., le scelte del governo si iscrivono in una visione della scuola che rifiuta la collegialità e introduce rigidità in contrasto con le opportunità didattiche e organizzative definite dall’autonomia.
Nel denunciare l’atteggiamento del Governo e del Ministero dell’Istruzione che da una parte affermano di riconoscere il ruolo della contrattazione e dell’autonomia delle scuole, mentre dall’altra assumono iniziative verticistiche e unilaterali tendenti alla violazione il sistema delle relazioni sindacali e depotenziano l’autonomia organizzativa e didattica delle scuole, mortificando la professionalità dei docenti, CGIL CISL UIL e SNALS confederali e di categoria:
- ribadiscono la centralità della contrattazione nella definizione delle modifiche al rapporto di lavoro in conseguenza dell’applicazione della legge di riforma e dei relativi provvedimenti di attuazione. Titolarità riconosciuta dallo stesso datore di lavoro in quanto firmatario del contratto;
- rivendicano la riapertura del confronto negoziale ex art 43 CCNL presso l’ARAN finalizzato a dare certezza di risorse alle scuole e di retribuzione del lavoro.
Roma, 27 luglio 2005
CGIL- F.Fammoni
CISL - Annamaria Furlan
UIL - A. Foccillo
CONFSAL - M. Nigi
FLC CGIL- E. Panini
CISL Scuola - F. Scrima
UIL Scuola - M. Di Menna
SNALS Confsal - G. Galati