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Università di Bari: la FLC CGIL al fianco dei lavoratori precari che rischiano il posto
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
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L’attacco al lavoro continua anche nelle strutture deputate alla alta formazione, come sono le Università. In perfetta continuità con le scelte del passato il Governo Renzi continua a colpire il lavoro pubblico, riduce gli organici, licenzia i precari, intende tagliare ulteriormente le risorse alle università e riduce fortemente le risorse per il diritto allo studio. I singoli atenei anziché opporsi a questa deriva assecondano quel disegno che determina il peggioramento dell'offerta formativa e la continua diminuzione delle iscrizioni.
A Bari, il 30 luglio nell’Università A. Moro si rischia di cancellare posti di lavoro mandando a casa 21 dipendenti con più di 10 anni di lavoro.
Al di là di ogni formula giuridica, questi lavoratori hanno pienamente maturato il diritto a conservare la propria collocazione professionale nell’Università, guadagnata con anni e anni di impegno e di fatica. In più, da cinque anni sono inseriti ufficialmente in un piano di stabilizzazione che non può essere svaporato con la il calore dell’estate.
Non è neppure immaginabile che il Consiglio di Amministrazione del 30 luglio decida di spedirli a casa, perché la normativa sulle stabilizzazioni del Ministro Nicolais in questi 5 anni è più volte cambiata e l’Amministrazione non ha saputo provvedere per tempo.
La ricetta per uscire dalla crisi del Paese è ripartire dal lavoro creando più occupazione, non certo licenziando i lavoratori.
Chiedo Al Rettore prof. Antonio Uricchio l’impegno per stabilizzare questi rapporti di lavoro e allontanare ogni minaccia di licenziamento.