Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: terzo incontro sull’ordinamento professionale nella Ricerca
Il resoconto della riunione di trattativa.
Si è svolto nella giornata di lunedì 10 ottobre all’Aran nell’ambito delle trattative per il rinnovo del CCNL Istruzione e ricerca, il terzo incontro avente come ordine del giorno la revisione degli ordinamenti professionali nella Ricerca. La discussione ha riguardato ancora il tipo di configurazione che a tale revisione si vuole dare.
Per la parte riferita al profilo I/III livello professionale, abbiamo sottolineato come sia necessario partire dall’interpretazione proposta nell’art.15 per il quale quello dei ricercatori benché articolato su 3 livelli, è un unico profilo omogeneo, così come quello dei tecnologi. Abbiamo poi indicato come prioritaria la necessità di innovare la struttura del livello di ingresso (l’attuale III), recependo l’European framework for research careers, portandolo ad essere un un livello di transito dove, a verifica positiva, superati un numero di anni limitato, il lavoratore viene inquadrato nel livello successivo. Portando la discussione sulla stretta attualità della contrattazione integrativa, abbiamo evidenziato, in modo chiaro, come non abbia alcun senso distribuire in modo differenziato la IOS e che i tentativi di prendere questa strada sono la dimostrazione di una costante spinta omologatrice verso il resto del lavoro pubblico, che sono l’esatto inverso del riconoscimento delle specificità di questa professione.
Per i profili IV/VIII va bene lavorare per creare un quadro che allinei i profili tecnici con quelli amministrativi, nonostante la difficoltà di inserire un profilo/area professionale nuovo sopra a quello del collaboratore tecnico che attualmente rappresenta la figura tecnica apicale. Ovvio però che una eventuale area superiore dovrà in prima applicazione diventare l’area di appartenenza di chi già oggi per esperienza e competenza svolge un ruolo la cui responsabilità è equiparabile ad una alta qualifica ( o area di elevata professionalità). Posta questa considerazione, nel corso della riunione la Flc Cgil ha spiegato come la proposta Aran di inserire ben 2 aree sopra a quella del collaboratore tecnico già formulata nel precedente incontro, risulti completamente inapplicabile al settore della ricerca. Francamente sbalorditivo che alcune organizzazioni sindacali, si dichiarino favorevoli ad uno scenario di questo tipo.
Data la portata delle conseguenze per l’attuale sistema di un eventuale cambiamento, resta dirimente per comporre un assetto che porti un miglioramento per tutti, il modo in cui verranno tracciati i meccanismi di primo inquadramento e l’entità delle risorse a questo fine dedicate. L’Aran riconosce nel quadro di un possibile cambio di regime ordinamentale la centralità dei meccanismi di primo inquadramento, ricordando che il finanziamento di tali meccanismi individuati al tavolo, saranno poi posti a carico delle amministrazioni.
Quelli che seguono sono gli elementi di maggiore preoccupazione che emergono dalla riunione di oggi.
- La pervicace durezza con la quale l’Aran nel corso della riunione ha sostenuto la necessità di introdurre la quarta area nel segmento tecnico amministrativo, senza riguardo per la specificità del settore nel quale oggi il collaboratore tecnico enti di ricerca si trova in una posizione organizzativamente equivalente nell’ambito tecnico, a quella dei funzionari in ambito amministrativo, ciò sia rispetto alle mansioni che alla retribuzione.
- La mancanza di ragionamenti articolati e risposte esaustive alle sollecitazioni poste al tavolo, riguardo alle questioni che riguardano i ricercatori e tecnologi.
- La perdurante difficoltà di portare avanti una discussione di natura “costituente” sugli ordinamenti professionali posta l’assurda attuale condizione per la quale, per metà dei ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi del settore la legge di bilancio 2022 ha stanziato risorse esplicitamente dedicate alla valorizzazione del personale degli Epr vigilati dal Mur, mentre l’altra metà del personale vigilato dagli altri ministeri ad oggi non è stato individuato alcun ulteriore finanziamento oltre quelli previsti per il rinnovo del contratto di tutto il personale dei comparti pubblici.
La riunione si è chiusa con una nostra richiesta di proposte con un maggiori grado di dettaglio su ognuno dei “titoli” posti al tavolo dall’Aran, in modo da mettere in condizione le organizzazioni sindacali di fare prime valutazioni concrete sull’andamento della trattativa.