Come viviamo il ... nostro Forum Sociale Europeo, Firenze - prima giornata

  • 09:00

    Una miriade di associazioni si sono riunite a Firenze per discutere della possibilità di costruire, assieme, una nuova Europa, al di fuori dei rigidi meccanismi economici legati al neo liberismo e alla globalizzazione. Si tratta di uno sforzo immane, affascinante, forse a momenti confuso, ma certamente costruttivo come lo è qualunque momento in cui si discute e si socializzano idee e esperienze. Una galassia di sigle di associazioni provenienti da tutto il mondo. Un'esperienza che sollecita e stimola. L'Italiano viene spesso sommerso da altri idiomi: francese e spagnolo, inglese e fiammingo, greco e tedesco. Presto per dire se questo "forum" lascerà il segno. Di certo la CGIL e la CGIL Scuola sono presenti per dare un proprio contributo originale a questa esperienza comune. Noi non potevamo certo mancare a questo appuntamento. Cercheremo di raccontare ciò che vediamo, ascoltiamo e sentiamo. Daremo un resoconto dei nostri lavori e dei seminari e conferenze cui partecipiamo. Sarà, come al solito, una web cronaca sintetica e "viva", forse inusuale, certamente vicina allo spirito e all'atmosfera che respiriamo qui a Firenze. Seguiteci. Sarà come uno stare tutti assieme a vivere un'esperienza decisamente importante.

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    I nizia il Forum Sociale Europeo. Ci siamo chiesti come ha vissuto la città di Firenze questo primo contatto. L'abbiamo chiesto ad Isetta, una fiorentina "doc", che l'ha vista così:

    Firenze, città aperta?
    Sono i primi di novembre ed a Firenze si respira una strana aria. Tutti sanno che di lì a poco comincerà il Forum Sociale Europeo, ma non tutti sanno che questo grande evento sarà una grande occasione di confronto tra migliaia di giovani europei. Le strade fiorentine cominciano a svuotarsi, anche i turisti, evidentemente male informati, non scelgono più la nostra città. E’ mercoledì mattina quando esco con la macchina alla solita ora e, stranamente, non trovo il traffico di sempre; arrivo in studio e trovo il portone chiuso ….l’hanno voluto la maggioranza dei condomini….da mercoledì a sabato sera i portoni degli stabili di tutte le vie del centro sanno chiusi; mi trovo a dover attraversare il centro e scopro una città diversa dal solito; non ci sono più le lunghe code di americani e giapponesi che dietro le loro rispettive guide si accalcano per entrare ai musei; anche P.zza del Duomo è semi deserta…eppure c’è un bel sole, non capisco ….
    Arrivo sul Ponte Vecchio, i famosi gioiellieri hanno sprangato i loro negozi; lamiere e strane impalcature a protezione (di chi? di cosa?) sono state apposte anche innanzi alle vetrine di negozi di lusso. Poi, finalmente, arrivo nel quartiere di Santa Croce, tra poche ore ci sarà proprio qui la manifestazione inaugurale del Forum Sociale Europeo, francamente l’aria che respiro è diversa; i negozianti sono ben lieti che nelle ore successive ci saranno tanti avventori ed al Mercato di San Ambrogio molte bancarelle espongono il cartello "Firenze città aperta" . Tiro un sospiro di sollievo, accanto a coloro che impauriti sbarrano la via della novità, ci sono anche tanti cittadini curiosi ed ospitali.

    Dai fiorentini ai lucani: Tonino, un nostro collaboratore, ci ha preceduto. Ci racconterà la sua serata a Firenze nella serata inaugurale del FSE

    " ... Sono arrivato in Santa Croce che Dario Fo stava finendo di parlare, la piazza è piena, il freddo intenso, ma l’impressione è di grande tranquillità. Tanta gente, famiglie, tantissimi giovani, colori, musica, si balla alle note di un gruppo musicale. La gente sciama dappertutto, c’è un grande rispetto per le cose, per la città. Tutti i locali che vanno da Santa Croce al centro sono pieni di colonne multicolori. Trovo dei compagni e mi fermo a parlare, a mangiare in una bottiglieria. Mangiamo un panino, osservo gli scaffali pieni di vino, bottiglie di “Brunello” costosissime si alternano a Chianti e Novello e sono lì alla portata di tutti. Nessuno prende niente che non ha prima pagato, si chiacchiera con i proprietari, tranquilli ed affabili. Esco e passeggio per il centro, anche la presenza della forza pubblica mi pare discreta e rilassata. I negozi sono illuminati, solo uno ogni tanto mostra lastre di acciaio a protezione, la grande maggioranza espone un cartello che recita “ Firenze città aperta”. A pensare a quello che c’è sui mezzi di informazione, a quell’incredibile articolo della Fallaci .. beh! c'è da restare allibiti..."