Incontro al Miur sull’attuazione della Legge Delega sull’istruzione
Si è svolto nella giornata di ieri, 26 maggio, l’incontro al Miur tra l’Amministrazione e Cgil Cisl Uil scuola e Snals, sull’informativa sullo stato di avanzamento delle iniziative di attuazione della legge 53/03, di riforma del sistema di istruzione.
Si è svolto nella giornata di ieri, 26 maggio, l’incontro al Miur tra l’Amministrazione e Cgil Cisl Uil scuola e Snals, sull’informativa sullo stato di avanzamento delle iniziative di attuazione della legge 53/03, di riforma del sistema di istruzione.
Per il Miur,oltre al dott Capo erano presenti la dott.ssa Nardiello, il dott. Criscuoli, il dott. Cosentino, la dott.ssa Testa e l’ispettrice Petruzzi.
Nell’aprire la riunione, il dott. Capo ha innanzitutto teso a giustificare il ritardo con il quale il Miur ha convocato le OO.SS. sulle attività di attuazione della legge, dichiarando che è loro intenzione recuperare questa sorta di “vacatio”, con la convocazione di ulteriori incontri, che dovrebbero avere una certa continuità.
Nel merito ha sostenuto che se è tardi per una serie di provvedimenti per l’attuazione già per il prossimo anno scolastico, c’è ancora il tempo per intervenire in materia, dal momento che nulla è stato compiuto, a partire dal decreto per la scuola dell’infanzia ed elementare che deve essere ancora esaminato dal Consiglio dei Ministri. Successivamente il testo dovrà passare all’esame della Conferenza Stato Regioni, per il quale non è prevista un’intesa, e poi alle competenti commissioni parlamentari. Non è detto, quindi, che il decreto sia emanato in tempo utile per la sua attuazione già dal prossimo anno scolastico, per il quale è probabile si ricorra di nuovo allo strumento della sperimentazione. Su quest’ultima, in particolare l’ispettrice Petruzzi ha presentato una sintetica informativa sul monitoraggio che il Miur sta attuando, sulla base di una griglia di rilevazione che abbiamo chiesto ci sia consegnata, sulla sperimentazione realizzata nelle 251 scuola nell’anno scolastico in corso. Appena i dati saranno raccolti dall’Osservatorio nazionale, il Miur dovrebbe comunicarcene l’esito.
Altri provvedimenti sono in cantiere, e riguardano la scuola secondaria superiore:
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È in fase di emanazione un decreto sull’alternanza scuola lavoro ( su cui riferiamo in altra parte, a proposito dello specifico convegno organizzato a Lucca dal Miur e da Confindustria)
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Un non meglio precisato provvedimento per riparare al “vulnus” provocato dall’abrogazione della legge 9/99, che a dire del dott. Capo non può produrre un aumento della dispersione scolastica,
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Sono in corso incontri con gli assessori regionali su possibili percorsi istruzione-formazione professionale.
Infine sulla formazione, a loro dire, ci sono stati equivoci interpretativi sulla circolare che il dott. Cosentino ha così rappresentato: la formazione è stata oggetto da sempre di confronto e di accordi con le parti sociali, tranne che in questo caso. Ma era necessario che l’Amministrazione si occupasse di informare puntualmente le scuole del processo di innovazione in atto, dei suoi obiettivi, in modo che si traducessero in comportamenti didattici coerenti. Occorreva garantire un processo preparatorio, in modo che le scuole fossero pronte per il 1^ settembre, nel caso in cui si completasse l’iter di emanazione del decreto. I materiali costituirebbero, quindi, un supporto alle scuole autonome, che lamentano l’abbandono di fronte ai cambiamenti,una sorta di interpretazione autentica della proposta contenuta nella delega.Più che di contenuti, saremmo in presenza dell’ attivazione di un circuito, che spetta poi alle scuole autonome tradurre in comportamenti e scelte didattiche.
La dott.ssa Nardiello ha parlato di clima positivo nel rapporto con le regioni: proprio l’istruzione formazione professionale costituisce l’ambito favorevole a superare antichi steccati. Negli incontri già avvenuti sono stati definiti alcuni elementi per un Accordo quadro che consenta la gestione di questa delicata fase di transizione. A livello nazionale si dovrebbe definire il contenitore, che poi dovrebbe concretizzarsi a livello regionale in intese tra gli uffici scolastici regionali e i rispettivi assessorati regionali e in accordi specifici tra le singole scuole autonome e i centri di formazione professionale. Il tutto nel rispetto dell’autonomia delle stesse. In questi giorni proseguono gli incontri con le regioni, mentre è stato avviato un lavoro di concerto con il Ministero del lavoro, impegnato ad emanare i decreti di attuazione della sua legge 30/03, sul mercato del lavoro, che prevede appunto modifiche all’apprendistato e agli altri percorsi di formazione. Infine la dott.ssa Testa ha sottolineato come al momento sono disponibili le risorse solo per l’anticipo delle iscrizioni alla scuola elementare e che stanno provvedendo a reperirne di ulteriori per il finanziamento di tutte le altre novità previste dalla delega.
Come Cgil scuola abbiamo innanzitutto rilevato il ritardo con il quale è stato convocato l’incontro su materie sulle quali il Miur in questi mesi si è sicuramente mosso, senza alcun confronto con le OO.SS., contraddicendo fra l’altro quella parte dell’accordo sottoscritto nel febbraio del 2002 presso la Presidenza del Consiglio, sulla costituzione di un tavolo permanente di confronto al Miur sulle questioni riguardanti la legge delega, allora ancora in discussione. Abbiamo, quindi, chiesto che gli incontri futuri siano non sporadici ed in tempi utili per produrre cambiamenti sui singoli provvedimenti ( essere chiamati a decisioni assunte potrebbe avere il sapore della beffa!). Nel merito delle comunicazioni del Miur, sulla formazione abbiamo evidenziato una certa contraddizione tra le dichiarazioni e gli atti compiuti. Infatti praticamente tutte le scuole hanno interpretato la circolare come una sorta di obbligo a partecipare ai corsi, senza peraltro il coinvolgimento del collegio neppure nell’indicazione del docente che vi avrebbe dovuto partecipare. Inoltre abbiamo chiesto quali contenuti vengono trasmessi su una legge che, essendo delega ( noi continuiamo a sostenerne l’illegittimità costituzionale), non dà indicazioni precise spesso neppure sui principi cui il governo dovrebbe ispirare i decreti attuativi. Insomma ci parrebbe una forzatura quella che l’amministrazione sta tentando con i corsi, che sembrerebbe voler anticipare contenuti non definiti da nessuna parte ( a meno che non ci sia un luogo dove ciò sia avvenuto, a dispetto di qualsiasi procedura corretta) e che i decreti attuativi si troverebbero già belli che decisi. Insomma i processi si invertono e si fa ciò che non è previsto da nessuna parte, e si assume poi nei decreti ciò che si è fatto, saltando nella sostanza qualunque sede, anche istituzionale, di confronto di merito.
Lo stesso dicasi per i provvedimenti in cantiere. Oltretutto non sono chiare le ragioni “tecniche” della fretta manifestata dall’amministrazione nel voler applicare i contenuti della delega, ancora non definiti, e per i quali la stessa legge prevede due anni di tempo per l’emanazione dei relativi decreti.
Per quanto attiene poi agli ulteriori finanziamenti per “sperimentazioni” anticipatorie di contenuti della riforma, abbiamo fatto notare che mentre il Miur è impegnato a ricercarne di nuovi, non è in grado, in questo anno scolastico, di finanziarie le attività curricolari, ordinarie che la scuola è tenuta a garantire, come sta accadendo, ad esempio, in molte situazioni per la terza area degli istituti professionali.
Sul “vulnus” provocato dall’abrogazione della legge 9/99, che aveva elevato di un anno la durata dell’obbligo scolastico, abbiamo con soddisfazione preso atto del fatto che anche l’amministrazione condivide quanto da noi abbondantemente denunciato sui suoi effetti negativi nella lotta alla dispersione scolastica ( avremmo preferito essere smentiti, ma, purtroppo per i quattordicenni, siamo stati bravi profeti!). Non c’era alcun motivo valido per abolire una norma certa a favore di un’altra, quella sul diritto dovere all’istruzione, tutta da scrivere e i cui contenuti futuri sono alquanto misteriosi, non essendo chiariti nella delega neppure i principi cui dovrebbe ispirarsi il governo nella loro emanazione. Insomma si è peggiorato il presente in nome di un futuro che non si sa se, quando e come potrebbe essere migliore!
Anche le altre organizzazioni presenti hanno sollevato critiche sia nel modo di procedere finora del Ministero sia nel merito in particolare della circolare sulla formazione, che non costituisce sicuramente un precedente positivo per il prosieguo del confronto sull’attuazione della riforma.
Concludendo l’incontro, il dott. Capo ha garantito di riportare alle istanze politiche quanto emerso dall’incontro, da lui ritenuto positivo per i contributi apportati. Si è, inoltre, impegnato, a fornirci, in coda all’incontro, di natura più politica, del prossimo 29 maggio, tra il Ministro e le organizzazioni sindacali, sulla riforma, un calendario di incontri, specifici per materia, così come preannunciato all’inizio della riunione.
Roma, 27 maggio 2003