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Organico di diritto 2006-2007

Primo incontro al Miur

22/12/2005
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Si è avviato ieri il confronto tra le organizzazioni sindacali ed il MIUR sull’organico di diritto del prossimo anno scolastico, dopo gli incontri e la rilevazione dei dati sull’organico di fatto avviati nei giorni scorsi.

L’amministrazione ha fatto presente:

  • la prossima legge finanziaria non dovrebbe contenere né tagli né altre misure di contenimento degli organici

  • l’andamento demografico della popolazione scolastica è stato elaborato considerando il nuovo meccanismo dell’anagrafe degli studenti e la serie storica dell’organico di fatto dall’anno scolastico 2000/2001

  • si analizzano anche le leve della natalità fornite dall’Istat, l’ingresso di alunni stranieri, i tassi di abbandono e di ripetenza.

  • i dati confermano un incremento di alunni nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di secondo grado mentre la scuola secondaria di primo grado registra un calo di alunni dovuto al calo delle nascite negli anni di riferimento

  • le platee rilevate con l’organico di fatto in questo anno definiscono 979.385 alunni nella scuola dell’infanzia, 2.500.504 nella scuola primaria, 1.669.183 nella secondaria di primo grado e 2.521.629 nella secondaria.

FLC CGIL ha sostenuto che l’organico di tutte le scuole è stato ridotto all’osso, se quindi la legge finanziaria confermerà l’assenza di misure restrittive, va prioritariamente assicurata ogni richiesta delle scuole nel rispetto dei parametri per la formazione delle classi e per l’inserimento degli alunni disabili.

Va colta l’occasione per ripristinare un organico di diritto “vero”, corrispondente alle esigenze di funzionalità delle scuole, che riduca la distanza inaccettabile, determinata con i tagli, tra diritto e fatto.

Una emergenza straordinaria è rappresentata dall’organico di sostegno: all’aumento degli alunni non può più corrispondere un “organico di diritto fermo” che viene raddoppiato con il fatto: la precarietà del personale diventa precarietà degli alunni cui si lede un diritto fondamentale all’integrazione.

L’Amministrazione soccombe sempre quando i genitori si rivolgono alla magistratura e i tetti regionali non sono più accettabili sui posti di sostegno. La situazione cui si è giunti è ormai paradossale per la stessa amministrazione, se la magistratura impone la restituzione di ore di sostegno si invita la scuola a “rosicchiare” ore da altri alunni disabili, i quali, a loro volta non possono che rivolgersi alla magistratura! Lo stesso Consiglio di Stato ha invitato a rivedere la distribuzione dei posti di sostegno, il Ministro che intende fare?

Un impegno straordinario va speso in direzione dell’eliminazione delle liste d’attesa nella scuola dell’infanzia, i dati comunicati dalle Direzioni regionali infatti segnalano 25.000 bambini cui è negato il diritto all’inserimento nella scuola dell’infanzia e basterebbero altri 2.000 posti per eliminare le liste d’attesa

Nella scuola primaria è stata effettuata una rilevazione dei modelli orario adottati, per la quale le organizzazioni sindacali FLC Cgil, CISL e UIL Scuola avevano chiesto la sospensione ed un incontro mai avvenuto, che dimostra come i modelli orario adottati nella scuola primaria per la stragrande maggioranza, oltre il 50%, si collocano tra le 33 e le 40 ore, quindi ben oltre le 30 ore che si intendono assegnare.

Quando denunciammo la rilevazione infatti avevamo il sospetto che si ritenesse che le attività opzionali, se organizzate per gruppi di alunni provenienti da classi diverse, preludessero la considerazione che il numero dei docenti necessari non fosse corrispondente al numero delle classi. Sulle attività opzionali, come noto, non è stato fornito alcun dato.

Inoltre l’insegnamento della lingua straniera nelle scuola primaria ha determinato ben 18.300 ore non utilizzate per costituire posti: l’amministrazione deve eliminare l’anomalia di questo dato nella scuola primaria.

Inoltre l’inserimento dei bimbi anticipari nelle scuola primaria non è stato mai monitorato nei suoi effetti pedagogico didattici, la composizione delle classi, pur in presenza di alunni in grande differenza d’età, va ripensata ed adeguata.

La scuola media non può essere “penalizzata” da un dato demografico delle nascite che sappiamo essere, a breve, in risalita, come è già accaduto per gli ordini di scuola precedenti, l’assegnazione dell’organico deve tenere conto della temporaneità del calo demografico. Questo ordine di scuola vive inoltre l’ultimo anno di transitorietà rispetto alle previsioni del decreto 59/ 04, la stabilità degli organici è quindi la prima condizione da garantire.

Come noto, inoltre, il decreto legislativo 226/05 sul secondo ciclo ha introdotto, nei fatti, anche l’ abolizione dell'insegnamento di una seconda lingua straniera dal curricolo, spostandola solo nelle ore opzionali e modificando, con un decreto secondario, il bilinguismo previsto nella Legge 53/03 e raccomandato in molti atti dalla comunità Europea.

Lo scenario di monopolio esclusivo della lingua inglese non è condivo dalla FLC CGIL prima di tutto culturalmente, impedisce l’educazione alla pluralità linguistica e culturale, al confronto tra modelli culturali diversi, al dialogo con l'altro.

Inoltre i dati già rilevati sulla “scelta” della seconda lingua comunitaria nelle prime e seconde classi della scuola secondaria di primo grado mostrano una situazione significativa, una media dell’80% delle scuole ha ormai consolidato il bilinguismo, si tratta di un risultato che non può essere cancellato.

Lo stesso decreto contiene anche modifiche che interessano l'insegnamento dello strumento musicale, della tecnologia e delle scienze e che determinano un incremento dell’orario.

Nella scuola secondaria di secondo grado non trovano applicazione le previsioni del decreto 226/05 ma, nella valutazione delle dotazioni organiche, non si possono ignorare gli effetti che il prevedibile spostamento delle iscrizioni verso i licei possono determinare nella vitalità di molte scuole, come gli istituti d’arte e professionali , che va comunque assicurata anche attraverso il funzionamento dei laboratori . Inoltre vanno quantificati gli effetti della progressiva soppressione delle cattedre formate sugli spezzoni di orario per costituire posti di insegnamento a 18 ore.

In sostanza FLC CGIL ritiene che gli organici del personale debbano essere distribuiti per garantire la qualità della nostra scuola pubblica e non solo il suo puro funzionamento tecnico, il punto di partenza resta il POF di Istituto, cioè il patto con le famiglie sulla qualità della scuola. In una parola la scuola autonoma deve poter soddisfare le richieste e le esigenze diverse che dai territori emergono in quadro nazionale di certezze.

Per il personale Ata sarà programmato un prossimo incontro.

Roma, 22 dicembre 2005

Tag: organici

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