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Decreto sul secondo ciclo: l’incontro con il Ministro

Si è svolto questa mattina il preannunciato incontro con il Ministro Moratti

13/01/2005
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Si è svolto questa mattina il preannunciato incontro con il Ministro Moratti, che avrebbe dovuto riguardare, secondo la lettera di convocazione, gli “ atti la cui predisposizione ha visto la partecipazione di oltre duecentocinquanta esperti di diversa estrazione culturale e professionale e l’impegno della struttura ministeriale, la quale ha esaminato la realizzabilità delle proposte dal punto di vista strutturale e organizzativo”.
Avevamo quindi pensato si trattasse dell’avvio formale della consultazione sul testo della Bozza di decreto sul secondo ciclo.

In realtà l’incontro, presieduto dal Ministro Moratti, presenti il sottosegretario on. Aprea, i massimi dirigenti del Miur, ha visto la partecipazione di circa 200 persone, in rappresentanza di un variegato mondo, dalle associazioni imprenditoriali ad associazioni di natura sociale , oltre che delle OO.SS. confederali e di categoria e di altri sindacati, Enti gestori di Formazione professionale etc…. A titolo esemplificativo citiamo solo alcune delle sigle presenti: Ass.ne degli Agenti di Commercio, degli Agro alimentari laureati, l’A.B.I., Coldiretti, Auser, Consiglio Nazionale degli Ingegneri,...

Il Ministro ha spiegato in apertura che ha rivisto il percorso deciso al momento di convocazione di questi incontri, a seguito della richiesta delle parti concertanti ( Ministero del Lavoro, della Funzione Pubblica e Regioni) rappresentata nel corso dell’incontro di ieri sullo stesso tema, di lavorare direttamente su un testo articolato e non ( come inizialmente deciso) sulle linee generali per poi procedere alla stesura di una prima bozza. Ha, quindi, comunicato che farà avere nella giornata di lunedì prossimo un testo che, ha tenuto a precisare, va considerato un vero e proprio documento base di lavoro, aperto ai contributi, che via via raccoglierà per poi procedere alla stesura più precisa di una Bozza, che solo a quel punto dovrebbe iniziare l’iter previsto per la sua definitiva approvazione.

Ma visto che ormai l’incontro di oggi era stato convocato, ha ritenuto opportuno comunque delineare le linee guida, la” filosofia” che ha ispirato il lavoro degli esperti, che ha più volte ringraziato. Ha, quindi, guidato la platea ad una lettura puntuale del testo scritto consegnato all’inizio dell’incontro stesso, relativo ai principi di massima e ai quadri orari dei licei. In particolare:

  • Il decreto è importante per completare il quadro riformatore;

  • Esso è articolato in forma unitaria, e non come decreti separati, uno per il sistema dei licei e uno per il sistema di istruzione e formazione professionale, proprio per sottolinearne l’unitarietà e l’interazione armonica, con l’obiettivo di assicurare competenze di base comuni ai due sistemi;

  • I licei hanno carattere propedeutico all’Università, mentre l’altro sistema carattere terminale, rispetto all’ingresso nel mercato del lavoro;

  • Analogamente al primo ciclo, sono garantite la libertà di scelta delle famiglie, la flessibilità strutturale, l’orientamento, il tutor….;

  • La parte laboratoriale è caratterizzante;

  • L’articolazione dei licei non è finalizzata a liceizzare gli istituti tecnici e professionali ma a razionalizzare l’esistente, molto diversificato. Per questo ci potranno essere anche duplicazioni:la frammentazione degli indirizzi va affrontata ma non in termini di liceizzazione.

Per quanto attiene ai quadri orari dei Licei:

sono stati seguiti criteri comuni che attengono ad un primo biennio unitario, con una quota obbligatoria, uguale per tutti, pari a 27 h +3h opzionali obbligatorie.

Il secondo biennio, invece, diversificato per indirizzi, vede 28h obbligatorie + 2h opzionali obbligatorie+3h opzionali facoltative.

Infine il quinto anno, diversificato: 25h obbligatorie + 3h opzionali obbligatorie+2h opzionali facoltative, per i licei senza indirizzi. Per quelli articolati 25 h obbligatorie+ dalle 3 alle 6 h opzionali obbligatorie ( a seconda degli indirizzi) + 3 h opzionali facoltative .

Ha più volte dichiarato che i profili e le Indicazioni Nazionali saranno confrontati con le Associazioni disciplinari, prima della loro definizione.

In conclusione, il Ministro ha sottolineato il fatto che da ieri è iniziato un percorso molto solido e che nel corso dell’incontro di oggi avrebbe gradito condivisione sul metodo proposto, rinviando al merito delle questioni ( impianto,orari, discipline..) agli incontri che seguiranno, dopo la stesura del documento di lavoro, che ha ribadito verrà presto consegnato.

Si è quindi aperto il dibattito. Sono intervenuti molte delle organizzazioni, professionali e di settore, presenti.

La Cgil, rappresentata dal compagno F. Dacrema, ha sottolineato come oggi contemporaneamente si apre il confronto a Palazzo Chigi sulla competitività, strettamente collegata alle questioni sulla formazione. Il confronto si preannuncia con tempi molto ristretti e a cose praticamente già decise. Non aiuta l’esperienza del decreto sul 1^ ciclo, per il quale il parere del sindacato e l’opposizione del movimento non hanno trovato ascolto da parte del Ministro. La CGIL ha espresso, a suo tempo, un giudizio negativo sulla legge ed in particolare, per questa parte, sulla canalizzazione precoce e sul sistema duale, che vengono riconfermati dalla filosofia ispiratrice del decreto ed accentuati dagli altri decreti sulla secondaria in discussione in Parlamento. Sottolinea che per la CGIL vanno fatte prioritariamente due cose: l’elevamento dell’obbligo scolastico e un piano finanziario a sostegno dell’autonomia scolastica.

Nel suo intervento E. Panini, segretario generale FLC Cgil, ha sostenuto:

sul metodo:

  • non sono chiari i criteri di convocazione. Sono infatti presenti all’incontro importanti associazioni ed ordini professionali, sindacati, anche con un numero di associati limitato, mentre risultano assenti altre associazioni e sindacati che pure associano un numero di persone a volte più elevato di alcuni dei presenti;

  • se, come affermato dal Ministro, nella prossima settimana sarà disponibile un primo documento di base, chiediamo, ed i tempi per farlo ci sono, che l’intero mese di marzo sia dedicato ad una consultazione formale e vera di tutte le scuole superiori;

  • la circolazione di bozze, voci, informazioni giornalistiche, le più disparate nel merito delle proposte, sta producendo oltre che confusione, una distorsione ad esempio nelle iscrizioni rispetto al loro andamento storico (es.: fuga dalle superiori), con conseguente modifica nei fatti dell’assetto complessivo dell’attuale secondaria. Si fugge dai tecnici e si scappa verso i licei, porto, in questa fase, ritenuto più sicuro. Quindi, va fatta velocemente chiarezza sul destino della secondaria superiore, interrompendo la ridda di voci di questi giorni;

  • in tal senso è grave che, a distanza di due anni dall’approvazione della legge 53/03, non ci sia ancora una proposta compiuta sulla secondaria superiore;

  • va presentato, insieme al decreto, un piano di fattibilità, che delinei i tempi, i contenuti del percorso che si vuole realizzare, le risorse.

Sugli obiettivi:

gli obiettivi di Lisbona vanno superati in positivo. Occorre aumentare il numero dei diplomati e dei laureati del Paese. Gli esiti dell’Indagine P.I.S.A. e OCSE rappresentano un paese, il nostro, in grave difficoltà sugli apprendimenti. Si rischia di confrontarsi con un’Europa che va da un’altra parte.

Su alcuni contenuti:

  • come si evince dalle affermazioni del Ministro, si riduce, nei licei, al solo secondo biennio la parte professionalizzate degli attuali istituti tecnici.

  • Si accentua una separazione tra cultura umanistica, scientifica e tecnologica. In tal senso la FLC CGIL condivide le preoccupazioni espresse dal rappresentante di Confindustria.

  • Non è chiaro come si possa parlare di unitarietà ed obiettivi comuni ai due sistemi, in presenza di una così diversa impostazione tra i due sistemi: la propedeuticità (per i licei) e la terminalità (per l’istruzione professionale) non sono esattamente la stessa cosa.

In tutti i casi, ha concluso il segretario della FLC, si apra una discussione formale con particolare riguardo a coloro che saranno chiamati ad attuare la riforma.

Il Ministro, nel concludere l’incontro, ha ringraziato i presenti per la partecipazione e per i contributi dati.

Ha ribadito che la filosofia ispiratrice è quella di garantire unitarietà complessiva al secondo ciclo e la pari dignità dei due sistemi, con strumenti diversi.

Ha dichiarato che sarà presente all’incontro di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi sulla competitività, per sottolineare il nesso con le questioni della scuola e della formazione.

A fronte dei timori espressi da alcuni sul rischio di liceizzazione dei tecnici, ha confermato che non di questo si tratta, ma che la diversificazione di indirizzi dei licei risponde ad un’esigenza di razionalizzare una realtà molto differenziata, provocata da un eccessivo numero di sperimentazioni presenti ora nei licei. Non si esclude, quindi, una duplicazione di alcuni percorsi.

Ha ricordato che il canale di istruzione e formazione è già regionale, e che le regioni dovranno trovare le risorse per il suo finanziamento.

Ha dichiarato che si aprirà un parallelo tavolo di confronto contrattuale sulle ricadute delle modifiche sulle materie relative.

Rispetto alla richiesta di incontri unitari anche con le Regioni, si è riservata di procedere in tal senso ma in un tempo successivo.

Così come ha ribadito che in particolare alle OO.SS. verrà presto consegnato un testo di documento di base, per avviare il confronto.

L’incontro si è concluso a mezzogiorno.

Roma, 13 gennaio 2005

I quadri orario dei licei