Secondaria superiore: adesso le bozze sono otto!
Avevamo dato solo venerdì scorso notizia della settima bozza di decreto relativo all’applicazione della Legge 53 nella scuola secondaria superiore (ovvero, per usare la nuova dizione, nel secondo ciclo), ma in data 2 maggio ne è stata confezionata un’altra, l’ottava.
Avevamo dato solo venerdì scorso notizia della
settima bozza di decreto relativo all’applicazione della Legge 53 nella scuola secondaria superiore (ovvero, per usare la nuova dizione, nel
secondo ciclo), ma in data 2 maggio ne è stata confezionata un’altra, l’ottava.
Il nuovo testo consta di 30 articoli contro i 32 dei precedenti testi. Riconferma tutte le novità del testo precedente, compresa quella relativa al
liceo classico
e alla possibilità che solo questo offrirebbe di accedere a tutte le facoltà universitarie (la stessa formulazione, infatti, non è stata aggiunta agli altri licei), che ha dato spunto alle
polemiche di questi giorni. Si differenzia dalla precedente del 27 aprile per pochi, ma significativi, particolari.
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Scompare qualsiasi riferimento anche numerico a termini e modalità del passaggio dell’istruzione professionale alle regioni: finora esisteva un titolo all’articolo 29, ma il merito era rinviato ad una decisione del Consiglio dei Ministri, oggi scompare anche questo ma, nondimeno, tutte le competenze su istruzione e formazione professionale continuano ad essere attribuite alle regioni e resta ferma data del 2006-07 per l’avvio del tutto.
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La stessa cosa succede per i programmi di informatica delle medie: numero e titolo dell’articolo, finora classificati col numero 27 ma ancora in via di definizione, scompaiono.
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Si precisa che nell’istruzione e formazione professionale gli studenti, come sospettavamo fin dall’inizio, saranno valutati non solo dai docenti ma anche dagli esperti (cioè da coloro che vi insegneranno in base ad una esperienza lavorativa di 5 anni in un settore produttivo).
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Si precisa che l’incremento di 33 ore annue obbligatorie di lingua inglese nella scuola media (introdotto due bozze fa, per la precisione con la bozza dell’11 aprile) andrà a discapito per un numero di ore corrispondente delle attività opzionali e facoltative.
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Si legittimano i percorsi integrati dell’accordo quadro Stato-Regioni come “prima fase” del nuovo regime scolastico.
Non è chiaro se la “scomparsa” dei due articoli in questione (resta invece indicato, anche se in sospeso, l’articolo sulla copertura finanziaria) sia solo provvisoria o definitiva. Il quadro presenta aspetti ancora non del tutto definiti e risente di pressioni di gruppi diversi, il cui effetto è quello di tirare la coperta di qua e di là e di produrvi anche qualche buco, come dimostra ampiamente la già citata vicenda della restaurazione del liceo classico come unico canale verso tutte le facoltà universitarie. Ma è evidente che il lavorio sul testo, che in questi giorni si è accentuato, conferma la nostra previsione circa l’intenzione del Ministero, di arrivare alla produzione definitiva dello schema di decreto e alla sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri in tempi brevi.
Roma, 5 maggio 2005