Tetto di spesa per i libri di testo
L’Amministrazione richiama le scuole ma dovrebbe richiamare se stessa
Apprendiamo che alcuni Dirigenti Scolastici vengono richiamati dalle Direzioni regionali a dare spiegazioni sul superamento del tetto di spesa fissato annualmente da Ministero sui libri di testo per ogni anno di corso nelle scuole secondarie di primo grado. Crediamo che l’iniziativa abbia origine nella giustificata protesta dei genitori di alcune situazioni in cui il costo dei libri è stato superato dalle deliberazioni scolastiche concernenti le adozioni. Ma vorremmo richiamare l’attenzione sul fatto che quest’anno il MIUR non ha messo le scuole nelle condizioni di deliberare con cognizione dei tetti di spesa da non superare.
Infatti, la Circolare ministeriale sull’adozione dei libri di testo (n. 46 del 22 aprile 2005) invitava le scuole medie a deliberare le adozioni entro la terza decade di maggio “per consentire una migliore informazione editoriale da parte delle associazioni abilitate” precisando che “saranno quanto prima fornite ulteriori istruzioni relativamente alla determinazione del prezzo di copertina dei libri di testo della scuola primaria e del prezzo massimo complessivo della dotazione libraria per ciascuna anno di corso della scuola secondaria di primo grado”.
Ora, il d.d.g. (decreto direttore generale) sui tetti di spesa dei libri è stato emanato il 3 giugno, come al solito di venerdì, quando ormai le delibere erano state fatte in gran parte da molti giorni (le scuole hanno i loro tempi, peraltro indicati dallo steso MIUR, che vanno rispettati).
Delle due l’una: o si dava una indicazione diversa e successiva al 31 maggio, a dopo cioè la comunicazione dei tetti di spesa oppure si metteva nel conto che le scuole, dovendo deliberare al buio, potevano incorrere in qualche “sforamento”. Non abbiamo dubbi sul fatto che le scuole sapranno motivare eventuali superamenti dei tetti di spesa (recupero negli anni successivi, eliminazione dal conteggio dei testi solo consigliati, non conteggio di atlanti e vocabolari negli anni successivi ecc.). Tuttavia, per i tempi e i modi con cui avviene questa richiesta di “chiarimenti”, si può dire che l’Amministrazione si stia muovendo, intempestivamente a nostro parere, solo perché oggetto della giustificata protesta da parte delle famiglie “taglieggiate” dagli aumenti settembrini dei beni di consumo e non tanto per un autonomo senso di vigilanza a beneficio delle tasche delle famiglie.
Del resto, avevamo avuto modo di occuparci dei
tetti di spesa dei libri relativamente alla scuola elementare, quando fummo costretti a segnalare che essi erano stati comunicati fuori tempo e peraltro sbagliati nelle cifre. Cosa che comportò una successiva precisazione del MIUR.
Il MIUR, dunque, dovrebbe rivolgere un richiamo a se stesso e non alle scuole, dal momento che da un lato, per seguire anche i tempi delle case editrici, indica alle istituzioni scolastiche le adozioni entro maggio, e dall’altro comunica i tetti di spesa a cui attenersi ad adozioni avvenute e con scarsa cura.
Roma, 28 settembre 2005