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Soddisfare le richieste dei genitori a partire dal tempo pieno e prolungato

Il primo incontro con l’Amministrazione Scolastica sull’organico di fatto è stato caratterizzato dalla splendida “continuità” con il passato. La FLC Cgil ha quindi chiesto all’Amministrazione dicompiere scelte decise per invertire la disastrosa situazione della vita delle scuole.

01/06/2006
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Cinque anni di governo di centro destra, finanziaria dopo finanziaria, hanno segnato in ogni regione gli strappi prodotti nella vita delle scuole, nella loro possibilità di dare risposte di qualità ed
anche di rispondere nel funzionamento ordinario.

I dati raccolti dalla FLC dimostrano come all’aumento degli alunni abbia corrisposto una drastica diminuzione del personale, docente ed ATA, tale da limitare l’applicazione dei parametri di legge in base ai quali costituire le classi e determinare il numero di alunni disabili da inserire.

Gli organici del personale risultano limitati anche a causa della compressione che realizza l’ organico di diritto attraverso i tetti regionali che non sono una “calamità naturale” ma una scelta politica restrittivaintrodotta dal centro destra.

Oggi risulta evidente l’impossibilità di garantire il sevizio in termini di qualità e di continuità, di progettazione degli interventi.

L’emergenza con cui rischia di partire il prossimo anno scolastico è palese e l’attesa nelle scuole di segnali di inversione della tendenza è altissima, anche alla luce del Programma elettorale dell’Unione sulle risorse economiche e professionali della scuola pubblica autonoma.

Il grado di serenità e certezza con cui si avvierà il nuovo anno scolastico dipendono anche dalle scelte che si compiranno su questo tema.

FLC Cgil ha già indicato gli interventi che considera urgenti sulla scuola secondaria e sul primo ciclo e considera che siapossibile dare segnali subito anche sull’adeguamento dell’organico di fatto considerando che la legge finanziaria in vigore non ha posto, per la prima volta, tagli:

  • assicurare la funzionalità delle scuole in base alla rigorosa applicazione dei parametri costitutivi le classi

  • assicurare la richiesta inevasa di tanti genitori di tempo scuola e di modelli organizzativi come il tempo pieno e prolungato

  • consentire l’attivazione di posti finalizzati all’accoglienza ed all’inserimento dei sempre più numerosi alunni stranieri almeno nei territori con percentuali alte di presenza

  • diminuire le liste d’attesa nella scuola dell’infanzia e sanare gli organici in tutte quelle scuole ( mai monitorate dall’Amministrazione) in si sono inseriti bambini anticipatari in assenza di accordi con gli Enti Locali

  • sbloccare i corsi di educazione degli adulti e serali richiesti e finora negati in barba ai tanto sbandierati obiettivi di Lisbona

  • assicurare i posti di sostegno agli alunni ed agi studenti disabili verificando tutte le situazioni di inserimento multiplo, soprattutto in alcune scuole secondarie

  • consentire l’attivazione dei corsi di strumento musicale richiesti

  • assicurare il numero dei collaboratori scolastici in tutte quelle scuole ( in particolare comprensivi con molti plessi ) in cui il tempo scuola non è coperto

  • assicurare un numero di posti di collaboratori scolastici aggiuntivo nelle scuole in cui sono concentrati gli inidonei al lavoro

  • correggere la riduzione dei posti di assistente tecnico determinata da una impropria sovrapposizione tra i profili dell’area docente ed ATA

In sintesi garantire con l’organico di fatto la funzionalità delle scuole autonome sarebbe un primo passo, un segnale sicuramente apprezzato dalle scuole, soprattutto se avverrà in modo trasparente per tutti, spezzando la logica discrezionale e clientelare degli anni recenti.

Occorrerà in parallelo, evitando la vecchia politica dei due tempi, avviare una riflessione a tutto campo sui parametri con cui si assegnano gli organici del personale alle scuole per costruire la garanzia di una attribuzione che risponda puntualmente a complessità didattiche ed organizzative sempre più variabili nelle diverse realtà territoriali del Paese.

Roma, 1 giugno 2006