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Esami di Stato, servono più risorse! la FLC chiede al Governo un provvedimento urgente

In tutti questi anni i finanziamenti per gli esami di stato si sono rivelati insufficienti e le scuole hanno dovuto coprire il buco con propri fondi, fino allo stremo. Anche lo stanziamento attuale non è sufficiente. In un provvedimento urgente per i fondi alle scuole occorre prevedere anche questa voce

06/05/2007
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Gli esami di Stato (la “vecchia” maturità) si avvicinano a passi da gigante. E con essi le relative dolenti note.
Tutti ricordano che lo scorso anno il Ministro Fioroni, appena eletto, dovette intervenire d’urgenza per sanare la situazione che si trascinava incresciosa da un paio d’anni per cui molti commissari d’esame non erano ancora stati pagati.

Furono stanziati in quella occasione 63 milioni di euro, per la verità ancora insufficienti a coprire tutto il debito, che si andavano ad aggiungere alla quota di circa 40 milioni di euro annui, i quali costituivano il tetto annuo di spesa per gli esami fissati fin dalla finanziaria 2002. Questi avevano già richiesto uno stanziamento straordinario di 120 milioni di euro effettuato nel 2004 con variazione di bilancio per coprire il “buco” del 2002 e del 2003.
In quegli anni le commissioni erano tutte interne e quindi i commissari erano pagati meno, dal momento che non avevano spostamenti sostanziosi da sostenere. Nondimeno quei soldi si rivelarono insufficienti e nell’arco di 3 anni il buco divenne una voragine a cui dovettero in parte sopperire le scuole con i fondi di istituto.
Da quest’anno le commissioni sono ridiventate al 50% esterne, logico quindi che ci siano più spostamenti e quindi che necessitino più investimenti.
Inoltre da quest’anno il trattamento avrebbe dovuto diventare contrattualizzato, ma, in via provvisoria dal momento che il contratto non è ancora stato rinnovato, esso viene ancora deciso dal Ministero, previa informazione e confronto con le parti. E praticamente finora i trattamenti erano fermi al 2004 .

Ricapitolando: soldi insufficienti, debiti pregressi ancora da ripianare, commissari esterni, adeguamento necessario ( tanto più se il compenso fosse contrattualizzato).
Conseguenza: servono più soldi.
Di fronte a tutto ciò la legge 11 gennaio 2007 (Riforma degli esami di Stato) ha stanziato 138 milioni di euro, accorpando tutti capitoli di spesa precedentemente gestiti dagli uffici scolastici regionali.
Risultato: l’Amministrazione è costretta ad arrampicarsi sugli specchi per fare tornare i conti.

Prima arrampicatura: le commissioni
Erano stimate in finanziaria in circa 12.000 ( oltre 70.000 commissari dunque), ma in realtà sono 12.274. I 138 milioni di euro sono stati stanziati in base prima cifra e adesso devono essere suddivisi sulla seconda.
Dunque una prima sottostima.

Seconda arrampicatura: la destinazione alle scuole
Si danno alle istituzioni scolastiche 4.000 euro a scuola, inseriti nel “capitolone”, ma si sa già che sono insufficienti. E si aspetta di vedere a consuntivo quanto sarà il buco da riempire. In altre parole, come è già successo, toccherà alle scuole con i propri fondi di istituto, già stremati, di colmare il “buco” almeno in via provvisoria, una via provvisoria che non si sa quanto durerà! (l’ultima, solo per la parte relativa agli esami è durata 3 anni!)

Terza arrampicatura: i compensi ai docenti
Allo stato dei lavori sono in campo due ipotesi.
Secondo una di queste gli aumenti per i commissari sarebbero di appena 5 euro, mentre i compensi resterebbero immutati per i presidenti.
In una seconda ipotesi i compensi potrebbero addirittura diminuire per commissari interni e presidenti.
In entrambe le ipotesi diminuirebbero i limiti dei compensi gli esami preliminari dei candidati esterni (i quali fra l’altro quest’anno dovrebbero essere più impegnativi in quanto si prevede l’esame anche sul programma dell’ultimo anno).

E’ evidente che da una simile situazione si può uscire solo con più risorse. La FLC Cgil ha già richiesto al governo un provvedimento urgente per finanziare supplenze e altre voci scoperte nei bilanci delle scuole. In quel decreto devono trovare spazio anche le quote mancanti per lo svolgimento degli esami di Stato, perché se è vero che gli esami non finiscono mai, i soldi invece finiscono, eccome!
E se ne sono accorte in questi anni tutte le scuole secondarie superiori, le quali non sono certo entusiaste di ripetere l’esperienza. Così come non è affatto entusiasta il sindacato – almeno non lo è la FLC Cgil – di ereditare in contrattazione un capitolo privo delle dovute coperture finanziarie.

Roma, 6 maggio 2007