Mobilità scuola 2008-2009: oggi il secondo incontro al ministero
Prosegue la trattativa al MPI per il rinnovo del contratto annuale sulla mobilità del personale della scuola per il 2008-2009.
Facendo seguito al primo incontro di alcuni giorni fa, nella mattinata di oggi è proseguita la trattativa sulla mobilità del personale della scuola. L’amministrazione, sulla partita degli organici per il prossimo anno scolastico e per gli intrecci che gli stessi possono avere sulla mobilità, ha dichiarato di non essere ad oggi in condizione di aggiungere nulla di più rispetto a quanto già esplicitato ai sindacati nella giornata di ieri nell’incontro con il vice ministro Mariangela Bastico. E dunque ha proposto ai sindacati di rinviare l’effettuazione di una nuova verifica alle prossime settimane. Nel merito invece del testo contrattuale, ha invitato ad approfondire il confronto sulle esigenze di intervento e, in particolare, sulla mobilità di terza fase (mobilità professionale e trasferimenti interprovinciali), tema su cui sono pervenute numerose sollecitazioni ad operare dei correttivi.
La FLC Cgil, preso atto di quanto dichiarato dall’amministrazione sul tema degli organici, ha tenuto a chiarire preliminarmente che:
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nella stessa mattinata di oggi all’Aran è stato sottoscritto in via definitiva il nuovo contratto nazionale quadriennale per la parte normativa;
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che nel nuovo contratto, rispetto alla mobilità, è scritto che (art. 4 c. 2 lett. B) la contrattazione sulla mobilità presso il MPI dovrà essere attuata: “ Con cadenza, di norma biennale, collegata alla durata di definizione dell’organico, la mobilità compartimentale, a domanda e d’ufficio. In tale ambito si dovrà garantire la stabilità pluriennale dell’organico al fine di assicurare la continuità didattica del personale docente con particolare riferimento ai docenti di sostegno e a quelli impegnati nelle aree a rischio, nelle scuole di montagna e nelle classi funzionanti negli ospedali. Inoltre, sempre in sede di contrattazione, verranno ricercate le forme appropriate per favorire l’incontro tra competenze ed aspirazioni dei singoli insegnanti e le esigenze formative che processi innovativi e diagnosi valutative fanno maturare nelle singole scuole”;
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che tale passaggio contrattuale (che riprende il contenuto dell’intesa sulla conoscenza sottoscritta con il governo a giugno 2007) è stato condiviso e sollecitato dallo stesso MPI, il quale ne è quindi artefice al pari di tutte le organizzazioni sindacali firmatarie e non semplice spettatore;
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che con tale passaggio contrattuale, che discende dall’intesa, si è quindi sottoscritto (tra le altre cose) l’impegno a garantire la maggiore funzionalità della scuola assicurando la massima stabilità all’organico anche attraverso nuovi parametri che individuino le risorse umane necessarie per un ottimale funzionamento delle istituzioni scolastiche autonome e realizzando la stabilità pluriennale dell’organico;
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che a seguito di ciò le parti si assumersi un reciproco impegno di mantenimento e permanenza dei docenti sulla sede assegnata, a partire dai docenti di sostegno e a quelli impegnati nelle aree a rischio, nelle scuole di montagna e nelle classi funzionanti negli ospedali;
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che i contratti sottoscritti, così come anche tutti gli accordi, vanno onorati;
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e che quindi quanto si annuncia con la finanziaria 2008, in cui si continua ancora una volta ad interviene sugli organici, ma sempre con la stessa logica dei tagli e del contenimento “a prescindere”, non va bene. Non va affatto bene!
Per cui, e alla luce di tutto questo, per la FLC Cgil il MPI non può pensare di sedersi al tavolo del rinnovo contrattuale sulla mobilità per il 2008-2009, con l’obiettivo di fare in fretta una semplice e limitata manutenzione del contratto esistente. Di certo la FLC Cgil non è né interessata, né disponibile a tale esito.
Il nuovo contratto sulla mobilità, per la FLC Cgil, deve contenere dei “chiari” elementi di discontinuità e di innovazione innanzitutto sulla stabilizzazione degli organici, e poi, di conseguenza, anche sul versante della stabilità e continuità del personale. Elementi nuovi da definire sin da ora per il prossimo anno, mettendo in campo da subito dei primi segnali di innovazione sugli organici, anche se gli effetti a regime potranno dispiegarsi non necessariamente subito (cioè tutti a partire dal prossimo anno scolastico 2008-2009), ma anche nel medio e lungo periodo.
In concreto l’obiettivo di avviare una nuova politica sugli organici va assunto sin da ora e solo di conseguenza, e solo a questa condizione, possono essere introdotte modifiche nelle regole sulla mobilità atte a comportare impegni per i docenti a garantire una maggiore continuità educativa negli anni. Questo reciproco impegno va delineato ed esplicitato al personale sin da ora nel contratto, sia per evitare il rinvio sine die dei cambiamenti sugli organici, che per evitare che i docenti si possano trovare davanti al fatto compiuto sulle future regole nella mobilità.
Rispetto poi al testo attualmente in vigore, la FLC Cgil ha fatto presente che:
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è da rivedere tutta la premessa;
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vanno certamente inseriti i chiarimenti fatti dal MPI lo scorso anno d’intesa con i sindacati;
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va fatta una riflessione sulle attuali modalità di attuazione delle varie tipologie di precedenze, a partire dalla L. 104;
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vanno rivisti tutti i riferimenti al nuovo CCNL (ad es. all’art. 12, sul contenzioso, vanno riprecisati gli articoli del Ccnl, non più da 130 a 133 ma da 135 a 138 e poi va messo il nuovo testo dell’ex. Art. 130 perché ci sono delle variazioni);
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se la nuova finanziaria interviene, come sembra, di nuovo sul soprannumero e sulla riconversione, va valutata l’opportunità di accantonare i posti su cui sono già utilizzati gli attuali docenti soprannumerari, anche in possesso del titolo per la mobilità professionale, ma che non riescono a fare il passaggio.
Ad es. perché c’è solo un posto che come noto si accantona;
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va regolato nel contratto cosa debbono fare i docenti e gli Ata che perdono la titolarità della sede dopo 3 anni di accettazione di un rapporto a tempo determinato (ex artt. 33 e 58 del Ccnl/03) alla luce del definitivo chiarimento nel nuovo Ccnl;
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va assicurata nel contratto la validità dei vecchi titoli di accesso per il personale Ata se in possesso al momento dell’entrata in vigore del nuovo Ccnl (che li ha modificati) ai fini della mobilità professionale del personale già a tempo indeterminato;
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nella tabella di valutazione Ata, anzianità di servizio, punto B): va chiarito che il servizio di ruolo come docente si valuta al pari del servizio non di ruolo;
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infine, sulla delicata questione ripartizione posti per la terza fase, queste le osservazioni avanzate dalla FLC Cgil:
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l’attuale accantonamento per le immissioni in ruolo, prima dell’effettuazione della terza fase, non va modificato neanche in riferimento all’attribuzione del posto dispari. A meno che non siano esaurite le graduatorie permanenti (i precari con molta anzianità sono inclusi prevalentemente in queste) o, nel caso di unico posto disponibile, non vi sia già utilizzato in questo anno scolastico un docente in esubero da altra classe di concorso e/o ruolo. In questo caso il posto unico andrebbe accantonato allo scopo della ricollocazione stabile del soprannumero. Tanto più alla luce della nuova finanziaria che lo impone;
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poi, nella successiva ripartizione dei posti destinati alla terza fase, pur mantenendo il principio dell’equiparazione tra la mobilità territoriale e professionale, occorre trovare le modalità per incrementare quantitativamente i trasferimenti da fuori provincia (anche perché l’obiettivo della stabilità del personale come garanzia di continuità è coerente con quanto prevede il nuovo contratto nazionale di lavoro). Senza però penalizzare la mobilità professionale. Di conseguenze la ripartizione dei posti deve favorire quantitativamente i trasferimenti, mentre la mobilità professionale provinciale va favorita sulla scelta delle sedi e quindi sulla “qualità” delle stesse. In sintesi, a parere della FLC Cgil, pur dando più posti ai trasferimenti, è opportuno continuare a mantenere prima l’effettuazione della mobilità professionale provinciale e poi i trasferimenti da fuori provincia al fine di dare i posti più agevoli a chi è in già in provincia e certamente in possesso di un maggior punteggio. Per incrementare quantitativamente i trasferimenti da altra provincia si possono attribuire sia i posti dispari (quindi più opportunità rispetto ad oggi) che tutti quelli che residuano al termine dei passaggi provinciali, superando l’attuale rigidità delle quote del 25% e 25% del posti iniziali.
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Infine, alla mobilità professionale interprovinciale vanno dati tutti i posti residuati dalle due operazioni precedenti, riammettendo a tale operazione anche le domande provinciali non soddisfatte per saturazione dell’aliquota nella prima operazione (passaggi provinciali) per chi ha più punti.
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La FLC Cgil si è ovviamente riservata tutte le valutazioni rispetto al testo che l’amministrazione predisporrà per la prosecuzione della trattativa, alla luce sia di quanto esposto dalla stessa FLC che dalle altre organizzazioni sindacali.
Roma, 29 novembre 2007