Sul PRIN verrebbero nuovamente esclusi i ricercatori degli enti
La FLC non comprende il motivo e valuta in modo negativo la scelta di escludere i ricercatori degli enti dal PRIN
La FLC aveva visto come positiva la scelta del Ministero dell’Università e della Ricerca di produrre un decreto ministeriale contenente il bando 2007 per il cofinanziamento dei progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) estendendo tali finanziamenti sia al personale non strutturato sia a quello degli enti di ricerca vigilati dal MiUR.
Aveva anche segnalato, con una lettera unitaria al Presidente Prodi tutta la propria preoccupazione per il rischio che tali fondi non potessero essere assegnati durante questo anno.
Le prime notizie sul DPEF avevano rasserenato gli animi.
Ci giunge ora notizia che il testo all’esame della Corte dei Conti non conterrebbe più l’estensione agli enti di ricerca per evitare possibili rilievi.
Confessiamo di non comprendere la ratio di tale preoccupazione, ma non possiamo non affermare che si tratta di un segnale estremamente negativo.
La ricerca, come tutta la conoscenza, per sua natura non è racchiusa in confini geografici. Siamo abituati a collaborare con colleghi di tutti i paesi del mondo. Nel nostro paese la ricerca viene prodotta nelle università e negli enti di ricerca. Occorre che si realizzi una sempre maggiore cooperazione tra tutti coloro che fanno ricerca. Non devono esistere gerarchie, ma solo valutazioni di merito.
Il PRIN è un finanziamento fortemente basato sulla valutazione dei progetti di ricerca e questo deve essere l’unico criterio di scelta.
Nessuno dei ricercatori degli enti si aspetta dal PRIN grossi finanziamenti, ma ha visto in modo positivo la scelta del Ministro perché indicativa di una apertura e sprovincializzazione che nella ricerca è assolutamente fondamentale.
Il passo indietro sul PRIN non aiuta a fare crescere la condivisione dei ricercatori delle scelte politiche ed appare come un ulteriore impedimento sulla strada di potenziare la capacità di produrre ricerca di alto livello.
La FLC auspica che il Ministro operi per fare cadere gli steccati che la storia passata ha creato e che interessi particolari tendono a mantenere e che la sua azione faccia sì che ostacoli burocratici non intralcino ancora una volta la libera attività di ricerca nell’interesse complessivo del paese.
Roma, 19 settembre 2007