I numeri sul precariato, la risposta dei sindacati a Brunetta
Prosegue la mobilitazione dei precari negli Enti di Ricerca. Comunicato unitario
Il ministro Brunetta continua a cercare i veri numeri sul precariato e a rilasciare interviste che offendono la dignità e la professionalità di chi ogni giorno da anni è impegnato a mandare avanti la ricerca pubblica di questo Paese con contratti a termine, assegni di ricerca e contratti di collaborazione.
FLC Cgil Cisl Fir e UIL PA UR rispondono nel merito alle continue esternazioni del Ministro.
Roma, 24 ottobre 2008
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FLC Cgil - FIR Cisl - UIL PA UR
Comunicato delle segreterie nazionali
I numeri del Ministro Brunetta
Il Ministro Brunetta si dichiara soddisfatto dell’incontro con i presidenti degli enti di ricerca e annuncia che finalmente darà i veri numeri sul precariato nel comparto. Annuncia poi la costituzione di un gruppo di lavoro che dovrà avanzare proposte di soluzione per i diversi problemi che verranno rappresentati.
Se queste sono le risposte del Ministro alla mobilitazione dei lavoratori e alle richieste degli Enti appaiono del tutto insufficienti:
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Facciamo notare al Ministro Brunetta che i numeri dei precari nel comparto dovrebbero essergli noti da tempo. A fronte di circa 2000 titolari di contratto a tempo determinato per i quali è già stato accertato il possesso dei requisiti per la stabilizzazione ve ne sono oltre 4000 a tutt’oggi in servizio negli Enti. A questi se ne aggiungono altrettanti distribuiti fra contratti di collaborazione, incarichi di ricerca ed assegni di ricerca. Per un comparto che conta meno di 18.000 dipendenti a tempo indeterminato, senza l’apporto del Personale precario è a rischio l’attività in molti Enti.
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Il Ministro afferma anche che la maggior parte dei problemi nascono dalle leggi vigenti e non dalla norma che abrogherebbe le procedure di stabilizzazione, ma dimentica di dire che la combinazione tra le norme introdotte dalla legge 133/08 e l’emendamento37 bis produce il danno maggiore.
Se infatti non è possibile stabilizzarené mantenere in servizio chi lavora da più di 3 anni con contratti diversi, l’effetto del licenziamento sarebbeinevitabile.
Non abbiamo mai detto che le norme sulla stabilizzazione fossero sufficienti a risolvere i problemi del precariato nel nostro comparto ma certamente la scelta di terminare la procedura di stabilizzazione il 30 giugno 2009 introduce ulteriori problemi
Chiediamo pertanto che venga ritirato l’emendamento e che vengano adottati i seguenti provvedimenti:
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Il Dipartimento della Funzione pubblica deve autorizzare le richieste d’assunzione per il 2008, in base alla programmazione già effettuata dagli enti per l’anno in corso, emanando immediatamente i relativi e necessari DPCM;
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va prevista la possibilità, per gli EPR di proporre la determinazione della propria pianta organica nell’ambito delle disponibilità di bilancio (coerentemente con le affermazioni dello stesso Ministro che conferma che le Piante Organiche degli Enti sono sottodimensionate. - D’altra parte questo è il prodotto del sostanziale decennale blocco delle assunzioni nel settore);
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in questo ambito è necessario eliminare il dispositivo dell’autorizzazione preventiva per l’utilizzo del Turn Over introdotto dal decreto “Milleproroghe”;
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va definito un nuovo sistema di reclutamento che impedisca, in futuro, il riproporsi del fenomeno del precariato.
Le ragioni della nostra protesta, quindi, non vengono meno ma anzi sono inserite nell’ambito della rivendicazione più generale che mira alla tutela ed alla valorizzazione della Ricerca ed Innovazione quali elementi necessari per lo sviluppo del Paese.