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Maestro unico, i sindacati della scuola toscani chiamano tutti alla mobilitazione
Calendario delle inziative e comunicato stampa FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, GILDA Unams Toscana
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“Non strappate questa pagina”
Campagna di mobilitazione
FLC Cgil TOSCANA
Contro il taglio alle risorse del sistema pubblico dell'istruzione e contro la reintroduzione del maestro unico si terranno dal giorno 11/09 al giorno 19/09 assemblee provinciali con le 700 RSU e le RSA Cgil delle scuole toscane.
Calendario riunioni con le RSU
Pistoia (Val di Nievole) il giorno 11/09
Arezzo, Firenze, Prato, Siena , Grosseto, Lucca, Pistoia (città) il giorno 12/09
Livorno il giorno 15/09
Pisa il giorno 17/09
Massa Carrara il giorno 19/09
FLC Cgil – CISL Scuola – UIL Scuola – SNALS Confsal – GILDA Unams
TOSCANA
“NON STRAPPATE QUESTA PAGINA”
Da oltre trent'anni la scuola primaria cioè la scuola dei bambini e delle bambine ha vissuto continui e importanti cambiamenti. Possiamo naturalmente discutere di questa storia che attraversa fasi sociali e stagioni politiche diverse e ricercare nuove risposte adeguate alle complesse esigenze formative.
Ma dobbiamo aver chiaro e per quanto ci riguarda riaffermare che:
-
la scuola primaria si è sviluppata allargando progressivamente la propria attività formativa sia come tempo scuola, con l'attivazione delle classi a tempo pieno, che come attività e contenuti educativi e di studio, introducendo il sistema di lavoro collegiale tra gli insegnanti che ha favorito la specializzazione e la coerenza di questo settore educativo con la complessità sempre maggiore delle conoscenze;
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la scuola primaria ha fatto dell'accoglienza e dell'inclusione sociale tratto costitutivo della sua identità formativa e della riconosciuta identità professionale degli insegnanti che vi operano, le maestre e i maestri;
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si è modificato e sempre mantenuto e spesso rafforzato il rapporto tra scuola e territorio. La scuola primaria è vissuta dai cittadini e dalle famiglie come la scuola della comunità, particolarmente nelle realtà più decentrate;
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nel generale mutamento di riferimenti educativi condivisi la scuola primaria garantisce un'importante funzione di coesione sociale e di orientamento educativo in un contesto di accoglienza e convivenza delle diversità culturali e sociali.
Certamente non mancano problemi e carenze. In particolare molti interventi riformatori non sono stati sostenuti e adeguatamente accompagnati mentre i
tagli di risorse hanno reso sempre più difficile rispondere alle crescenti domande formative.
Eppure questa è la scuola primaria che conosciamo. Da migliorare e da sostenere senza snaturare la sua struttura portante. E' questa scuola primaria che, secondo l'indagine OCSE-PISA, si colloca a
livelli di eccellenza nel mondo.
Il “ministro” Gelmini aveva nei mesi scorsi più volte affermato che non era tempo di rottura e di “punti e a capo”. Cambiamento con attenzione e continuità.
Invece le previsioni contenute nella manovra finanziaria definiscono in modo netto scelte gravemente negative verso il sistema pubblico dell'istruzione, mentre il DL n. 137 del 01/09/2008 smantella il sistema organizzativo della scuola primaria, reintroducendo il maestro tuttologo e riduce drasticamente a 24, il numero delle ore di scuola, spazzando via tra l'altro anche l'esperienza del tempo pieno che nella nostra regione ha una forte diffusione.
Sia chiaro: questo non è un ritorno nostalgico alla scuola del “passato” o, come è stato affermato, alla chiarezza.
E' la semplice
dismissione di una organizzazione didattica che ha funzionato e che funziona bene, determinata da
scelte solo e soltanto
di natura economica, che porterà poi a rincorrere le soluzioni più strane e arrangiate, con la conseguente
destrutturazione della scuola pubblica sulla pelle dei bambini e delle bambine e delle loro famiglie.
Questa non è politica è irresponsabilità!
Il decreto non può essere convertito. Il parlamento deve avere un sussulto di autonomia anche nelle componenti che sostengono questo governo e questo “ministro”.
Tutti dobbiamo mobilitarci. Cittadini, famiglie, i lavoratori della scuola. Le istituzioni locali e la Regione devono rappresentare punti di riferimento forti in questa iniziativa.
Affinchè non si strappi questa pagina.
Firenze 04.09.2008