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Personale ATA: incontro al Miur sulla bozza di Regolamento

Meno qualità e molti licenziamenti. Una tragedia annunciata per migliaia di precari e per il servizio scolastico.

30/01/2009
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Si è svolto nel pomeriggio di ieri, 29 gennaio, presso il Miur l’incontro sulla bozza di Regolamento per il personale Ata. Il testo che c’è stato consegnato durante l’incontro rappresenta lo strumento operativo per attuare i tagli del 17% previsto dall’art. 64 della legge 133/08. Infatti, le tabelle allegate a questo regolamento modificano in basso gli attuali parametri di attribuzione dell’organico Ata alle scuole.

La FLC Cgil, più che sul merito delle singole disposizioni del regolamento, ha affermato con forza la sua netta contrarietà a quest’ulteriore e drammatica riduzione di personale, determinata solo da ragioni contabili, senza tener presenti né i reali bisogni delle scuole né la sicurezza degli stessi alunni.

Nel merito abbiamo osservato che qualunque strumento si adotti, l’applicazione di tali norme produrrà l’assoluta ingestibilità dei servizi amministrativi, tecnici e ausiliari. Secondo l’ipotesi del Miur, il maggior numero dei tagli colpisce i collaboratori scolastici (in media circa tre in meno per scuola). Così si rendono nei fatti impossibili sia la sorveglianza sia la sicurezza degli alunni all’interno dei plessi. E questo non è certo un bel risultato per un Governo che ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia.

Ma il dramma vero di tutta questa partita si gioca sul versante del personale precario che, nel caso degli Ata, rappresenta una percentuale molto alta.

Questi argomenti saranno portati all’attenzione dell’incontro con il Ministro dell’11 febbraio prossimo. Per adesso non possiamo che osservare come si confermi la politica scolastica di questo governo che da un lato afferma di voler qualificare la scuola pubblica dall’altro in realtà la impoverisce sia di risorse professionali sia finanziarie.

Roma, 30 gennaio 2009

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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