Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

Home » Scuola » Esami di Stato: la disinformazione del ministero

Esami di Stato: la disinformazione del ministero

Sul sito del Ministero informazioni vecchie, errate e devianti sull’ammissione all’Esame di Stato 2009, mentre mancano certezze circa la formulazione delle medie dei voti utili all’ammissione.

07/05/2009
Decrease text size Increase  text size

Manca poco più di un mese alla fine della scuola e ancora molti dubbi serpeggiano sugli esami di stato della secondaria superiore, in particolare per quello che riguarda le ammissioni.
E’ vero che il Ministero ha diramato l’8 aprile la circolare sulle indicazioni operative, ma se si va sul sito del Ministero e si clicca sul riquadro “Esami di Stato“ le informazioni che si trovano sono ancora quelle relative all’anno scolastico 2007-08, nonostante un vistoso titolo in giallo titoli “Esami 2009”. Sì, proprio 2009: il titolo è nuovo, ma le informazioni sono vecchie!
E non è cosa da poco se si pensa che quest’anno dovevano già per conto loro cambiare alcune cose, secondo le misure varate ai tempi di Fioroni, e che altre ne ha aggiunte il Ministro Gelmini, mentre nel frattempo la politica degli annunci e dei contro-annunci (l’abitudine di smentire il giorno dopo le cose dette il giorno prima non è solo del premier, ma anche dei suoi ministri), nonché delle cose annunciate ma non tradotte in atto, sta creando una confusione indescrivibile.

Da molte parti ci sono ancora persone (studenti, famiglie, insegnanti) che non hanno capito se per essere ammessi all’esame serve avere tutte sufficienze (cosa detta prima dell’8 aprile) o se bisogna avere la media del 6 (cosa “restaurata” l’8 aprile).
E tra quelli che hanno capito che vale la norma della media del 6, ci sono quelli che si chiedono se il voto di condotta faccia o non faccia media. In questo caso la cosa non è affatto esplicitata nel testo dell’8 aprile e il fatto che il voto di condotta conti per l’attribuzione dei crediti, cosa che si fa in base a una media, per alcuni non significa necessariamente che debba fare media anche ai fini dell’ammissione.
La logica stessa che ha spinto il Ministro Gelmini a introdurre, a regime, la necessità dell’avere tutte sufficienze, giustifica questa interpretazione. Infatti con che cosa il Ministro Gelmini ha giustificato la sua scelta, poi provvisoriamente rimangiata? L’ha giustificata col fatto che, facendo media il voto in condotta, la maggior parte delle medie si sarebbero alzate e quelle di alcuni studenti insufficienti, anche in tre o quattro discipline, sarebbero arrivate al 6. Qualsiasi persona che insegni avrebbe tratto la conclusione che era assurdo far valere la condotta ai fini della media, ma il nostro ministro ha fatto la scelta opposta, quella, che entrerà in vigore l’anno prossimo, di pretendere il 6 in tutte le discipline: scelta pesantissima se si pensa che persino ai tempi del fascismo si richiedeva la media del 5!

La persona che cliccando sul riquadro “Esami di Stato” sul sito del Ministero pensasse di trovare chiarimenti a questo problema non ne troverebbe alcuno. Anzi, continuando nella navigazione, corre il rischio di pensare che le cose continuino ad andare come andavano nel 2007-08 e nel 2008-09.
L’alunno e la sua famiglia, nonché gli insegnanti meno informati, possono essere indotti a ritenere che per l’ammissione basti tenere “conto delle conoscenze e delle competenze acquisite nell'ultimo anno del corso di studi, delle capacità critiche ed espressive e degli sforzi compiuti per colmare eventuali lacune e per raggiungere una preparazione complessiva tale da consentire al candidato di affrontare l'esame, anche in presenza di valutazioni non sufficienti nelle singole discipline.”.

Questo è quello che compare ancora sul sito del Ministero. Pochi e “esoterici” risultano infatti i riferimenti da cui un profano possa capire che si tratta di disposizioni già scadute.

Una sola cosa è chiara ed è rimasta finora immutata: il fatto che i privatisti esterni già in possesso di ammissione all’ultimo anno non hanno problemi di ammissione. Una discriminazione che da sola, se impugnata da un non ammesso, potrebbe “far saltare il banco”, sempre sperando che tra chi ne approfitterà non ci sia qualcuno che, sapendo di non essere ammesso, si sia ritirato da scuola entro il 15 marzo per presentarsi, pulito pulito, all’esame di stato come esterno già ammesso all’ultimo anno.

Roma, 7 maggio 2009

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!