Istruzione tecnica e professionale: laboratori cercasi
Il ruolo dei laboratori nella scuola ristrutturata dalla Gelmini.
Continua senza sosta il processo di accelerazione messo in atto dal Miur al fine di procedere all’applicazione dei nuovi regolamenti sin dal prossimo anno scolastico. E ciò nonostante manchino ancora una serie di atti normativi che ne possono permettere la piena applicazione.
Si prosegue non solo fingendo che tutto sia nella normalità ma si affermano e si valorizzano principi che poi non trovano alcun riscontro nei testi scritti.
È di questi giorni una serie di dichiarazioni ed iniziative anche di associazioni datoriali che cercano in tutti i modi di enfatizzare i nuovi istituti tecnici quali strumento “per restituire futuro ai giovani”.
In un recente documento presentato alla stampa, ad esempio, Confindustria individua quattro punti, per i giovani, tra cui i nuovi istituti tecnici quali strumenti “dell’innovazione” indispensabili per formare figure professionali utili alle imprese per uscire dalla crisi.
Abbiamo qualche dubbio che ci sia coerenza tra queste finalità e la nuova organizzazione degli istituti tecnici.
Pensiamo inoltre, che in alcun modo si possa fare una scuola “servente” alle esigenze delle imprese, altro è che il sistema d’istruzione debba conoscere e tener conto delle dinamiche del mercato del lavoro e del modello di sviluppo che si intende realizzar nel medio e lungo periodo.
Compito della scuola, anche quella tecnica e professionale, è formare persone che possano esercitare consapevolmente la cittadinanza attiva e siano pronte ad entrare nel mondo del lavoro e/o in percorsi formativi post secondari, non necessariamente universitari.
In tale contesto il ruolo dei laboratori e più in genere di una didattica laboratoriale è essenziale.
Un punto importate da considerare è l’insegnamento per competenze, così come raccomandato anche dalla UE, che individua nella laboratorialità l’elemento fondante.
La didattica laboratoriale è una metodologia che va attuata in qualsiasi disciplina e per ogni indirizzo di scuola: fondamentale per i licei come per gli istituti tecnici e professionali.
Ma di quale laboratorialità possiamo parlare se l’intervento di ristrutturazione prevede al contrario la diminuzione delle ore di laboratorio e una forte riduzione dei docenti tecnico- pratici e degli assistenti di laboratorio?
Si ribadisce il valore della formazione tecnica e scientifica ma si prospettano licei tecnologici senza ore di laboratorio specifico e senza la presenza di docenti tecnico- pratico.
Non è pensabile affidare alla nuova governance (i comitati tecnico scientifici ), il compito di sostituire l’importante ruolo e specificità delle lezioni in laboratorio con l’esperienza di stage e tirocini nelle imprese.
Le professionalità oggi presenti nella scuola non potranno essere sostituite da esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro, così come prevedono i nuovi regolamenti, ma al contrario vanno riconosciute, valorizzate e aumentate.
Roma, 16 novembre 2009