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Linee guida per gli istituti professionali: la posizione della FLC CGIL

Inviato al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca il documento con le nostre osservazioni.

05/06/2010
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>> Per saperne di più sui regolamenti Gelmini <<

È stata pubblicata nei giorni scorsi la Bozza di Linee guida degli Istituti professionali, sulle quali abbiamo inviato le nostre osservazioni, che pubblichiamo in allegato, analogamente a quanto fatto per le Indicazioni nazionali per i licei e le Linee guida per gli istituti tecnici.

La vicenda degli Istituti professionali ha caratteristiche molto diverse rispetto ai Licei ed agli Istituti tecnici, date le competenze regionali in materia di Formazione professionale e di rilascio delle qualifiche triennali, che si vanno progressivamente realizzando compiutamente a seguito dell’Accordo in Conferenza Unificata dello scorso aprile e che determineranno un radicale riassetto anche dell’istruzione professionale statale, anche se in tempi non sono immediati e non allo stesso modo in tutto il territorio nazionale.

Sono in corso incontri tra Stato e Regioni per definire le modalità con le quali lo Stato potrebbe continuare a svolgere la sua azione di sussidiarietà, in una situazione in cui sul sistema di istruzione pubblico si sta abbattendo la scure dei tagli tremontiani.

Ma anche le Regioni stanno cercando di capire la portata concreta di quell’Accordo per quanto le riguarda, all’interno di un quadro di crescenti difficoltà sul versante finanziario, oltre che di storica difficoltà a governare i sistemi regionali di formazione professionale.

I destini degli istituti professionali di stato sono, quindi, strettamente connessi a quelli dei sistemi regionali di Formazione professionale in una situazione affatto definita e chiara, tranne che sul versante delle risorse, decisamente in calo.

Le difficoltà di cui soffre l’intera scuola secondaria superiore, in termini di tagli drastici di organico, di risorse, di tempo, di discipline e di grande incertezza e confusione, assumono, quindi, dimensioni ancora più intollerabili per l’istruzione professionale di stato.

Attendiamo di essere riconvocati per sapere lo stato di avanzamento del processo di attuazione di quell’Accordo, ma non possiamo che denunciare la gravità della scelta di voler procedere comunque ad attuare i regolamenti dal prossimo settembre, mentre troppi elementi, complessi e dirimenti per un avvio regolare dell’anno scolastico, continuano a mancare.

La nostra azione di denuncia e di protesta, quindi continuerà, rafforzata nelle sue ragioni dalle decisioni assunte dal Governo con la manovra economica che torna a colpire i soliti noti, lasciando tranquilli tutti gli altri.

Noi saremo in piazza il prossimo sabato 12 giugno per tutte queste ragioni e per chiedere un deciso cambio di passo a sostegno del sistema pubblico di istruzione.

Roma, 5 giugno 2010