"Rompiamo il silenzio", il personale ATA alza la voce
Documenti e testimonianze al nostro punto di ascolto che raccontano le reali condizioni a cui sono state ridotte le scuole per effetto dei tagli agli organici e alle risorse.
I messaggi e le testimonianze che riceviamo al nostro punto di ascolto (rompiamoilsilenzio@flcgil.it) confermano un forte disagio tra il personale ATA.
Scrive Anna Maria M.
Provo a descrivervi sinteticamente cosa avviene in una scuola primaria e dell'infanzia della provincia di Lecce
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Riduzione del tempo scuola di prima e seconda a 27 ore
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Gli insegnanti delle poche classi a tempo pieno autorizzate (tre) completano l'orario delle classi prima e seconda a tempo normale
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Il tempo scuola dell'infanzia è stato diminuito di mezz'ora al giorno per la riduzione dell'organico ATA
E infine, ma senza quello non si può fare niente, provate ad organizzare voi l'orario dei collaboratori scolastici per garantire l'apertura ordinaria di 5 plessi funzionanti a 40 ore settimanali.
Ci sono stati assegnati 8 unità e mezza. Si può garantire il dovuto orario continuativo per i collaboratori scolastici e l'apertura ordinaria della scuola?
Non parlo neanche più di vigilanza perché non è forse più da tenere in considerazione, data l'esiguità dell'organico.
Si vigileranno da soli i nostri alunni!!!!
Ci stiamo inventando mille modi di turnazione, di intensificazione, di straordinario però ....
Quello del personale ATA è un disagio che rimbalza dalla Puglia alla Lombardia.
Milena, Assistente tecnico di Milano:
L'anno scolastico è iniziato, nel bene nel male e nonostante tutto, gli operatori della scuola si sono attivati per un avvio dignitoso.
Tutti siamo consapevoli che gli studenti non devono pagare per colpe di altri ! Ma ho letto con tristezza gli auguri del direttore Colosio dove paventa progetti irreali (l'utilizzo dei computer portatili da parte di ciascun alunno, in tutte le scuole della Lombardia :-( ) dimenticandosi che sono stati fatti tagli sul personale tecnico, o che questa figura non esiste nella scuola dell'obbligo. Ma la chicca finale è stata la chiusura degli auguri "Ti prego di portare questo mio saluto ai Tuoi docenti e non docenti, ai Tuoi allievi e alle loro famiglie." fermo restando il possesso del dirigente scolastico, ancora usa il termine NON per indicare Il personale ATA negando così una risorsa umana che contribuisce con la sua professionalità al mondo della scuola.
Vera R. ci invia una precisa segnalazione:
Scrivo per far conoscere la situazione di ….. (si tratta di un istituto superiore di Guidonia)
Sono state formate 4 classi prime di 28 e 29 studenti.
Il vero "scandalo" è che tre prime hanno ciascuna un portatore di handicap e una ne ha due di cui uno gravissimo,questo in barba alle norme che stabiliscono il congruo numero di 20 studenti, al massimo 25, nelle classi con portatore di handicap. Non si rispetta neanche la legge 626 sulla sicurezza nelle scuole.
Ma di quale scuola di qualità parla la Sig.ra ministra?!
Di quale qualità parla quando una delle materie fondanti dell'istituto tecnico viene tagliata di 2 ore quest'anno e 3 ore il prossimo anno mantenendo comunque lo stesso programma? La disciplina è cambiata SOLO nel nome, da tecnologia e disegno a tecnologie e tecniche grafiche di rappresentazione (non entra per esteso neanche nel registro personale del docente!!!).
Ma quale futuro ci dobbiamo aspettare se i nostri ragazzi sapranno un poco di tutto e approfonditamente nulla?
I diplomati tecnici anni fa erano il fiore all'occhiello della scuola superiore italiana ora usciranno e non saranno nulla!!
Dall'I.I.S. Pomponio Leto di Teggiano, giunge una presa di posizione solidale, sintetica ed efficace: numerosi docenti hanno sottoscritto la parola d'ordine " diciamo no alle 24 ore di cattedra" . Un altro modo per dire " lascia lo spezzone".
Anche dai docenti dell'Istituto Paradisi Allegretti di Vignola ci è giunto un documento
di
denuncia dello smantellamento della scuola pubblica
e di
solidarietà a tutti i Colleghi precari
Una segnalazione che giunge dal Piemonte, ci offre un altro esempio di ciò che accade nella scuola della "riforma epocale": nell' I.I.S. Curie di Grugliasco (TO) con annessa sede staccata di Collegno " ….risultano particolarmente gravi le situazioni di (tre) classi prime dove la normativa sulla formazione delle classi in presenza di alunni con disabilità è stata ampiamente disapplicata. In ogni caso anche le altre prime, al di la' della metratura delle aule che teoricamente sono in grado di accogliere un tale numero di studenti, sono talmente affollate che e' impossibile espletare la normale attività didattica e non oso immaginare che cosa potrebbe succedere in caso di emergenza. Non lasciamo che tutto ciò passi sotto silenzio!" Paola B.
Né mancano le espressioni di grave preoccupazione da parte di Enti Locali.
Un ordine del giorno è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Modica (Ragusa).
Nel documento si esprime preoccupazione per le ripercussioni della Riforma Gelmini sul piano occupazionale, della normale attività didattica e su quello della sicurezza.
Segnaliamo, infine, la lettera dei Comuni della Lombardia al Direttore Regionale Colosio.
" A pochi giorni dall'avvio dell'anno scolastico 2010/11 ANCI Lombardia segnala la difficile situazione in cui si vengono a trovare Scuole e Comuni, a seguito dell'attuazione della Legge n. 133/08, della conseguente riduzione degli organici del Personale, della riorganizzazione della rete scolastica e dell'attuazione della manovra prevista dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122.
Come noto, nonostante l'aumento di popolazione scolastica (in Lombardia + 15.000 iscritti) si è proceduto ad un'ulteriore razionalizzazione della rete tramite revisione del Piano di dimensionamento regionale, che ha portato a 1295 il numero delle istituzioni scolastiche autonome, con una media di 870 alunni per istituto, probabilmente la più alta d'Italia. A tale comportamento virtuoso sembra però non corrispondere un intervento mirato di riduzione degli organici, per cui i cosiddetti "tagli" sono stati applicati in modo generalizzato, non premiando né incentivando il merito e, purtroppo, inducendo all'amara considerazione che il rispetto delle norme porta con sé il danno e la beffa.
Ci riferiamo alla domanda, non soddisfatta, di servizi scolastici, soprattutto in materia di Scuola dell'infanzia, di Personale A.T.A. e di docenti di sostegno agli alunni con disabilità.
Scuola dell'infanzia - Nonostante siano aumentati gli alunni iscritti alle scuole lombarde, non vi è stato un corrispettivo incremento delle risorse umane necessarie. Solo in provincia di Milano ben 29 scuole hanno chiesto ma non ottenuto l'istituzione di una nuova sezione (dati Ufficio Scolastico Territoriale) e 18 scuole si sono viste assegnare un solo docente, con conseguente richiesta al Comune di integrazione dell'organico, con una figura educativa a carico dell'ente locale, poiché le esigenze delle famiglie lombarde richiedono l'organizzazione del servizio sia in orario antimeridiano che in orario pomeridiano, spesso accompagnato da pre- e post scuola.
Personale A.T.A. - Nonostante lo straordinario sforzo prodotto per l'ennesima volta dai Comuni lombardi con le operazioni di dimensionamento, i tagli apportati agli organici sono stati effettuati in modo indiscriminato, secondo criteri applicati a livello nazionale, senza considerare il lavoro svolto a livello regionale. L'organizzazione del servizio scolastico, in Lombardia, è caratterizzata dal funzionamento di classi per la gran parte in Istituti Comprensivi, articolati in più plessi, per garantire il servizio anche nei centri di minore dimensione demografica. Le Scuole, oggettivamente in difficoltà per i noti motivi, si sono rivolte ai Comuni, che oggi si trovano in difficoltà forse maggiori delle Scuole, richiedendo figure sostitutive dei Collaboratori Scolastici, per garantire non solo il normale funzionamento del servizio ma anche le semplici operazioni di apertura, chiusura e pulizia dei locali scolastici.
Docenti di sostegno - L'attuazione delle linee guida diramate nell'agosto 2009 dal MIUR e finalizzate all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità è fortemente compromessa dall'esiguità delle risorse disponibili. Nonostante l'immissione in ruolo di molti precari, le mutate esigenze di integrazione degli alunni appartenenti alle cosiddette "fasce deboli" (spesso stranieri) richiedono un ulteriore sforzo da parte del Ministero, anche a fronte dell'aumento dei casi certificati.
Senza addentrarci nell'organizzazione dei servizi della Scuola primaria e secondaria di primo grado (per le quali la soppressione delle copresenze e delle possibilità di recupero pone problemi già a suo tempo sottoposti all'attenzione della S.V.), si chiede l'assegnazione di risorse aggiuntive almeno per i tre ambiti sopra indicati.
Infine (ma non ultima per importanza!) si pone la questione delle reggenze presso gli istituti ove è vacante il posto di Dirigente Scolastico, che in Lombardia hanno raggiunto quota 300. ANCI Lombardia segnala le difficoltà manifestate dai Comuni a relazionarsi con tanti Dirigenti che si devono dividere su due realtà, non solo complesse da gestire per il numero degli utenti ma anche difficili da seguire per la mancanza oggettiva di tempo. ….".