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Sintesi relazione introduttiva di Enrico Panini, segretario generale FLC Cgil

Caserta, 22-23-24 aprile 2008: 1^ Conferenza di Organizzazione della FLC Cgil.

22/04/2008
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Enrico Panini, segretario generale FLC Cgil, nella relazione introduttiva ai lavori della prima Conferenza di Organizzazione della FLC Cgil, ha analizzato il recente risultato elettorale. L’astensionismo ha colpito soprattutto l’elettorato di centrosinistra, deluso dalla proposta politica dei partiti di riferimento e da un modello elettorale lontano dalla storia politica del paese.

Gli effetti di questo risultato saranno segnati dalla forte affermazione della Lega, portatrice di un modello di federalismo, basato sulla frantumazione dell’unità e della solidarietà nazionale.

La Lega vince perché riesce a intercettare bisogni reali e perché è fortemente radicata sul territorio, secondo una modalità politica che una volta apparteneva alla sinistra. Pesano sul risultato elettorale anche errori del governo Prodi, nei cui confronti vi era un’altissima aspettativa soprattutto nei settori della conoscenza, dove si radica ancora l’elettorato di sinistra, ma dove si è pure manifestato un alto astensionismo.

Panini rigetta il tentativo di quanti vogliono associare il sindacato alla sconfitta elettorale, ma invita a riflettere sul modello organizzativo e sul rapporto con i lavoratori e il territorio.

Il sindacato, nella sua autonomia dalla politica, si confronta con le controparti su cose concrete, su proposte e programmi. La Cgil non è il sindacato del No, firma intese e contratti, i cui punti più innovativi non vengono rispettati dalle stessa controparte (spesso il governo) che li ha sottoscritti.

Tra le cose concrete sulle quali la FLC è pronta la confronto c’è il rilancio del valore del lavoro per superare la precarietà in settori che non possono essere precari, come l’istruzione e la formazione dei giovani e la ricerca, soprattutto in un paese che intende partecipare alla società della conoscenza.

Sulla conoscenza bisogna investire per alzare la qualità dei sistemi, per aumentare le retribuzioni di chi vi lavora e “curarne” la professionalità, facendo della formazione in servizio un elemento strutturale della professione stessa. Altro punto importante è la valutazione, di cui la Cgil non ha paura, mentre altri fanno solo demagogia.

Autonomia delle istituzioni, laicità, sistema permanente di formazione, rilancio della presenza pubblica, richiamo ai valori costituzionali sono altri punti importanti del programma per la conoscenza.

Panini conclude con un appello al rilancio del sindacato e al suo forte insediamento nei luoghi di lavoro. È soprattutto ai giovani che la Cgil deve rivolgersi per spiegare loro che la partecipazione e il sentirsi gruppo può “combattere la solitudine alla quale il liberismo ci vorrebbe condannare”.

Vai al testo integrale della relazione introduttiva.

22 aprile 2008