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Abruzzo, tagli agli organici: sit in di protesta il 5 giugno

Il testo del comunicato e del volantino delle segreterie regionali di FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams.

03/06/2009
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FLC Cgil – CISL Scuola – UIL Scuola – SNALS Confsal – GILDA Unams
Segreterie regionali Abruzzo

L'Aquila, 29 maggio 2009

Al M.I.U.R.
Direzione Generale per il personale scolastico
R o m a
Al Direttore Generale
Ufficio Scolastico Regionale
L'AQUILA
Al Presidente della Regione Abruzzo
L'AQUILA
Al Presidente della Provincia di
L'AQUILA
Al Sindaco del Comune di
l'Aquila
e, p.c. Alle Segreterie Nazionali delle OO.SS.
FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Fed. Gilda-Unams
LORO SEDI

Oggetto: Riduzione degli organici per l'A.S. 2009/2010

Il Comitato sindacale permanente Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Fed. Gilda-Unams ritiene indispensabile contestare, ancora una volta, la riduzione del personale scolastico prevista nella regione Abruzzo dal 1° settembre 2009, in applicazione dell'art. 64 della L. 133/2008, che si traduce in una perdita di posti in organico di 1.100 insegnanti e 400 ATA (Amm.vi, Tecnici Ausiliari); riduzione confermata anche dopo gli eventi sismici del 6 aprile dal D.L. n. 39/2009.

Il taglio dei posti è pesantissimo (e lo sarebbe stato anche senza il terremoto) perché aumenta il numero degli alunni per classe (minimo 28 e anche 32/33, in taluni casi, anche in presenza di alunni disabili), diminuisce il tempo scuola che pure è stato richiesto dai genitori, sopprime classi delle aree interne e montane, non amplia il tempo pieno e prolungato secondo le necessità e le richieste dei genitori, elimina l'insegnamento differenziato per gruppi, riduce gli indirizzi della secondaria superiore, non tiene conto di alcune complessità (alunni stranieri, nuove povertà, situazione oro-geografica), impedisce investimenti per la formazione degli adulti (corsi serali e centri territoriali permanenti) e per strumento musicale.
Tutti questi provvedimenti impoveriscono la scuola pubblica e limitano complessivamente il tempo scuola e l'offerta formativa sul territorio che rischia, specie nelle aree interne e montane, la desertificazione. Insomma, privano di qualità la didattica e mortificano il lavoro e la professionalità di tutti gli operatori scolastici, docenti ed ATA.

Ancora di più in Abruzzo, segnato dall'evento sismico, è necessario sospendere gli effetti dei tagli al personale e del dimensionamento della rete scolastica (riduzione delle presidenze).

Infatti, la riduzione del numero degli alunni inseriti nelle singole aule, spesso incapienti ad ospitare i 28/30 alunni previsti dal nuovo Decreto Interministeriale sugli organici per l'A.S. 2009/10, e, quindi, in ogni singolo piano degli edifici, è una oggettiva necessità per garantire la sicurezza nelle scuole Abruzzesi e per consentire un'immediata evacuazione in caso di scosse telluriche di assestamento che generano panico e ripercussioni in tutta la regione.

Con serietà le OO.SS. si pongono anche il problema di come recuperare le attività didattiche sospese nel corrente anno scolastico e di ampliare l'offerta formativa per i ragazzi psicologicamente provati che hanno vissuto il trauma del sisma.

E' indispensabile far fronte alla necessità di autorizzare classi con numero di alunni inferiore a quello previsto del Decreto Interministeriale (28 alunni/classe) a seguito di un prevedibile rientro parziale della popolazione scolastica nelle scuole dei comuni terremotati, nonché assicurare un numero di docenti sufficiente a garantire lo svolgimento dell'attività didattica nelle scuole della regione Abruzzo che continueranno ad ospitare quella parte di alunni impossibilitati a rientrare nelle classi di provenienza.

L'impegno in materia scolastica delle Autorità citate in indirizzo, unitamente alla Protezione Civile, è stato fin qui finalizzato ad assicurare la riapertura degli edifici scolastici; ma, oltre a tale propedeutica necessità, vi è quella di assicurare nelle singole classi l'attività didattica anche in presenza di un numero di alunni ridotto rispetto ai parametri ministeriali nazionali, nonché di personale ATA per far ripartire le attività amministrative.

Il mantenimento dell'attuale organico del personale è, inoltre, finalizzato a garantire la conferma del posto di lavoro (supplenza annuale) al personale precario, in particolare quello che ha subito i danni del sisma, il quale, in caso di conferma della soppressione dei posti, aggiungerà al dramma del terremoto anche quello della disoccupazione.

In sintesi, per garantire la normale ripresa dell'attività didattica in una situazione, post terremoto, sconvolta rispetto al precedente assetto organizzativo, è necessario conservare per il prossimo anno scolastico i 1.100 posti insegnanti ed i 400 posti ATA.

Per tutto questo, il Comitato sindacale ha chiesto, da subito, il blocco dei tagli agli organici nella regione ed in particolare nella provincia di L'Aquila, la tutela dell'occupazione anche sui posti del turn-over e la conferma di tutti i precari oggi in servizio.

L'azione sindacale mira a cambiare le scelte fatte con il Decreto Legge n. 39/2009 che non sono affatto adeguate alla eccezionalità della situazione: le risorse sono insufficienti per assicurare la normale ripresa dell'attività didattica e per mantenere l'occupazione del personale precario attualmente in servizio!

Per queste ragioni le OO.SS. regionali del comparto Scuola hanno indetto un sit-in regionale il giorno 5 giugno 2009 a L'Aquila (loc. Colle Sapone) ore 11 ed invitano tutte le Istituzioni (Regione, Province, Comuni, Comunità montane etc.), i Parlamentari abruzzesi, il personale della scuola ed i cittadini tutti a partecipare a tale iniziativa.

L'Aquila, 29 maggio 2009

FLC Cgil - P. Bonifici
CISL Scuola - A. Leonzio
UIL Scuola - E. Taglieri
SNALS Confsal - P. Calmieri
FED.GILDA Unams - M. Minicucci

_______________

Il 5 giugno 2009 ore 11
Il Comitato Permanente Sindacale indice un

Sit in Regionale di protesta a Colle Sapone L'Aquila per

  • cambiare le scelte del Decreto Legge n. 39/2009 sul terremoto;

  • il blocco degli organici nella regione Abruzzo;

  • il blocco del dimensionamento (Presidenze);

  • la tutela dell'occupazione anche sul turn-over e la conferma dei precari docenti e ATA;

  • la salvaguardia della sicurezza nelle scuole, specie dopo gli eventi sismici;

  • il contenimento del numero degli alunni nelle singole classi anche per consentire l'immediata evacuazione delle scuole;

  • aumentare i tempi distesi, la didattica differenziata e il modello cooperativo dei team insegnanti, secondo quanto richiesto dai genitori;

  • una scuola multiculturale, attenta ai disagi sociali, alle nuove povertà e alla disabilità;

  • la salvaguardia delle classi e degli indirizzi nelle scuole delle aree interne e montane per non desertificare il territorio;

  • la tenuta e l'ampliamento del tempo pieno e prolungato, la cui necessità è aumentata con la pendolarità dei lavoratori dell'Aquila dimoranti sulla costa;

  • l'investimento sui corsi per adulti;

  • l'investimento su strumento musicale;

  • la difesa della scuola pubblica di qualità.

contro

  • la politica nazionale di tagli indiscriminati con il solo fine di battere cassa;

  • il taglio di 1.100 insegnanti e 400 ATA (pari a 45 milioni di euro), confermato anche dopo il terremoto dell'Aquila e di altri 48 comuni del cratere sismico;

  • l'inaccettabile quantità (centinaia) di soprannumerari in ogni provincia abruzzese;

  • le classi numerose oltre i 30 alunni anche in presenza di alunni disagiati e disabili;

  • la scomparsa di classi e di indirizzi nelle scuole delle aree interne e montane;

  • le risorse del tutto inadeguate (16 milioni) ad affrontare le difficoltà dell'evento sismico (180 tendopoli e 60.000 sfollati sulla costa Teramana, Pescarese e Chietina);

  • le scelte del tutto inadeguate a sostenere l'occupazione e i posti attualmente funzionanti anche per l'organico di diritto 2009/2010;

  • le risorse del tutto inadeguate (19,4 milioni) per sostenere la ripresa dell'attività didattica ed amministrativa nelle zone colpite al sisma

Sono invitati a partecipare le Istituzioni (Regione, Province, Comuni, Comunità montane,etc.), i Parlamentari abruzzesi, il personale scolastico e tutti i cittadini.

Roma, 3 giugno 2009