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Anche in Abruzzo forti tagli agli organici 2006/2007

Il documento unitario denuncia insostenibili tagli agli organici e alle risorse che pregiudicano fortemente il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole.

24/05/2006
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Premesso

che i tagli complessivamente operati dall’a.s. 2001/2002 al prossimo anno scolastico (-891 insegnanti e -885 ATA) sono sproporzionati rispetto alla diminuzione degli alunni negli stessi anni (- 6000 circa sul dato previsionale), cioè il taglio di un posto da insegnante e di un posto ATA per ogni 7 alunni in meno;

che ai tagli ai posti di organico si aggiunge un impoverimento del 22% delle risorse economiche relativo al funzionamento amministrativo e didattico;

che l’Abruzzo è stato particolarmente colpito, rispetto ad altre regioni, dai tagli operati;

le OO.SS. Regionali Comparto Scuola sottolineano che:
la scansione della chiusura delle aree in tempi diversi provoca la difficoltà di assumere decisioni congruenti con i dati relativi a ciascun settore di scuola;

in particolare, questa difficoltà ha colpito la distribuzione dell’organico nella scuola primaria, dove la previsione del MIUR (-160 alunni), pur non trovando riscontri nel dato reale (+ 30 alunni), ha prodotto un taglio di -27 posti, rendendo inapplicato il 331/98 in molte scuole della regione, soprattutto nella provincia di Teramo;
I tempi ristretti hanno compresso le normali relazioni sindacali presso i CC. SS. AA.;
Il pacchetto aggiuntivo di almeno 15 posti non ha trovato riscontro nel confronto con il MIUR;

nella scuola dell’infanzia si è registrata un’accoglienza di alunni “anticipatari” anche in situazioni di sezioni numerose e aumentano le sezioni a tempo ridotto, specie nelle scuole di montagna;

il dato previsionale alunni del MIUR, invece, non si discosta significativamente nei settori della scuola di I° (-1300 alunni) e II° grado (+ 350 alunni), ma la conformazione orogeografica del territorio e la presenza di molti indirizzi unici nelle aree periferiche non consente una distribuzione uniforme. Tale situazione nella secondaria di II° grado finisce per penalizzare le scuole cittadine con un numero medio di alunni per classe anche di 29, in particolare nella provincia di Pescara che aumenta il numero degli alunni più delle altre province (+ 248). Il pacchetto aggiuntivo di almeno 5 posti per la provincia di Pescara non ha trovato riscontro nel confronto con il MIUR;

le soluzioni prospettate e definite per i corsi ad indirizzo musicale nella scuola media non soddisfano le richieste delle OO.SS. né quelle del territorio. Infatti, nella provincia di Chieti c’è stata la chiusura di tre corsi (Casalincontrada, Francavilla e Villa S. Maria) e l’apertura di un corso a Orsogna con un saldo negativo di -2 corsi;
le province di L’Aquila e Pescara, nonostante l’apertura di 1 corso presso la S.M. Serafini di Sulmona e presso la S.M. Virgilio di Pescara, vengono mortificate con l’aggregazione di cattedre tra scuole di diversi comuni, negando il naturale sbocco in cattedre interne alle stesse scuole (esempi: Celano+ Vivenza, Città S. Angelo+ Virgilio invece che cattedre intere su Celano e Città S. Angelo). Le cattedre composte su più scuole creano, in provincia di Pescara, il paradosso di non poter completare la quarta cattedra per incompatibilità tra gli strumenti (in una scuola c’è arpa, nell’altra violino).
la “filosofia” deducibile da tali operazioni è che in ogni provincia abruzzese si radichino corsi musicali in circa 5 scuole con lo sviluppo nel tempo di massimo 80 cattedre. Tale scelta non corrisponde alle esigenze reali del territorio né all’aumento delle richieste né alla varietà degli strumenti musicali da implementare;
la provincia di Teramo ha soltanto 4 scuole ad indirizzo musicale;
le OO. SS. valutano che le reali esigenze territoriali, sia in termini di offerta formativa legata alla varietà degli strumenti sia di diffusione sul territorio, possano attestarsi nel tempo a 30 corsi completi e 120 cattedre.
Le province, poi, in termini di popolazione scolastica, non sono uguali né uguali dovrebbero essere i corsi presenti;
la vicenda abruzzese di strumento musicale si è caratterizzata, inoltre, per l’utilizzo di fondi, tratti dalla Legge 440/97, per la copertura di corsi già avviati, ma non inseriti in organico; questo ha comportato la stipula di contratti atipici per l’insegnamento di una disciplina curriculare (anche se opzionale) e il sacrificio di molti insegnanti, sia in termini economici che di riconoscimento giuridico del punteggio; tutto ciò deve avviarsi a positiva conclusione e rientrare in situazione di normalità di gestione con una definizione in organico di diritto;

in relazione all’organico dei posti di sostegno in organico di diritto (1260 posti) le OO.SS. giudicano il blocco di posti ai livelli consolidati negli anni passati come non più rispondente all’aumento degli alunni disabili, né alla presenza degli stessi nelle diverse province della regione. E’ impegno comune provvedere ad una più adeguata distribuzione dei posti in organico di fatto, assumendo come dato di partenza non solo i 193 posti della dotazione aggiuntiva, ma anche i 203 posti in deroga autorizzati durante il corrente anno scolastico;

i tagli previsti dal MIUR sul personale ATA (- 31 considerando i 19 posti assegnati all’Abruzzo in organico di fatto 2005/06) è insostenibile, sia per i tagli già operati negli anni precedenti, sia per la vicenda giudiziaria di Chieti per cui 38 LSU hanno occupato posti dell’organico statale a svantaggio del personale delle graduatorie permanenti aspirante ad assunzioni a tempo indeterminato e determinato.

Le OO.SS. ritengono assolutamente necessari impegni per:

  1. garantire le opportunità e la qualità dell’offerta formativa in funzione delle condizioni geo-morfologiche dell’Abruzzo e della straordinaria presenza di alunni portatori di handicap;

  2. sollecitare nuovi impegni di dotazione organica per l’Abruzzo presso il Miur;

  3. la risoluzione, anche programmata, della prosecuzione e diffusione dei corsi ad indirizzo musicale nella scuola media;

  4. l’intervento, anche con ulteriori richieste di organico, sul personale ATA, i cui tagli previsti mettono a rischio i settori cruciali della cura della persona, dell’assistenza e vigilanza degli alunni, della gestione amministrativa e dei laboratori;

  5. particolare attenzione deve essere rivolta alla continuità dei posti da assistente tecnico.

L’Aquila, 15 maggio 2006

FLC Cgil Paola Bonifaci
CISL SCUOLA Renato Pengue
UIL SCUOLA Enio Taglieri

Tag: organici