Sintesi della riunione nazionale del 22 febbraio
Alla riunione erano presenti le seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia, Toscana, Umbria, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna. Era, inoltre, presente Patrizia Mattioli, segreteria FFR.
Alla riunione erano presenti le seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia, Toscana, Umbria, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna. Era, inoltre, presente Patrizia Mattioli, segreteria FFR.
Sono stati affrontati i seguenti temi:
Organici e iscrizioni.
La parziale correzione alla data del 30 maggio per le iscrizioni sposta il confronto sui territori.E' necessario che le Direzioni regionali diano indicazioni per il mantenimento della scadenza del 15 settembre. Per quanto riguarda gli organici vanno riconfermate le attuali dotazioni in organico di diritto, per evitare che l'EDA, settore in forte espansione, ma numericamente insignificante rispetto alla scuola del mattino, sia soggetto a tagli.
Permane, inoltre, in molte situazioni la distinzione, per quanto riguarda la determinazione degli organici, tra iscrizioni ai corsi formali (alfabetizzazione e 150 ore) e corsi informali, distinzione che mantiene le attività informali a livello residuale, cui sono destinante solo eventuali ore eccedenti dei docenti. Si richiede, quindi, un controllo delle RSU sui criteri di definizione degli organici da parte dei dirigenti scolastici, e nel confronto con le Direzioni regionali.
Un ultimo punto riguarda l'esistenza di CTP fantasma, completamente privi di personale, che funzionano solo con contratti d'opera e che hanno solo lo scopo di drenare risorse, ma sono ovviamente carenti sul piano della qualità del servizio offerta. La posizione della CGIL scuola deve essere quella della loro chiusura.
Accordo Stato Regioni 2000.
E' quasi generale la mancata attuazione dell'Accordo per quanto riguarda l'istituzione dei comitati regionali e locali. In pratica, ci si trova in una situazione di stallo, alimentata anche dall'assenza del Comitato Nazionale, che crea un certo disorientamento tra i lavoratori in rapporto anche ai futuri destini dell'EDA, ad esempio la possibile regionalizzazione.
Data l'importanza che, in ogni modo, le regioni e gli enti locali hanno assunto sui temi dell'EDA, dopo la Bassanini e l'accordo del marzo 2000, è indispensabile procedere a
- Creazione della rete dei CTP, perché solo in questo modo possono essere interlocutori credibili rispetto alle istituzioni , alla possibilità di partecipare ai bandi et
- Sviluppo della contrattazione regionale, creando forme di coordinamento regionale, com'è stato fatto in Lombardia dove esiste un coordinamento unitario CGIL CISL e UIL.
- Creazione dei comitati locali per la valorizzazione delle esperienze locali e impedire l'insorgenza di un nuovo centralismo regionale
Organizzazione dei CTP L'attuale assetto non è più adeguato rispetto all'aumentata complessità dei CTP; occorre acquisire una piena autonomia dei centri con proprie figure dirigenziali, specificità di risorse. Competenze professionali specifiche per tutto il personale docente e ATA .
L'attuale assetto non consente, inoltre, una vera rappresentanza dei bisogni dei CTP all'interno delle RSU di scuola; per cui è necessario aprire vertenze specifiche con i digerenti scolastici sulle questioni relative alla gestione e al funzionamento dei CTP.
Scuole serali.
C'è una preoccupante assenza d'indicazioni da parte del ministero rispetto ad un settore che richiederebbe maggiore flessibilità, curricoli meno istituzionalizzati, presenza di figure di tutor.
E' importante aumentare le convenzioni tra CTP e scuole superiori per incominciare a sviluppare esperienze di continuità verticale (utili soprattutto per l'utenza straniera)
Piattaforma contrattuale.
Professionalità. Andare ad una definizione del profilo professionale di chi lavora nel settore che possa consentire una preparazione specifica in ingresso e in itinere e il diritto ad accedere a posti d'insegnamento nell'EDA, con un meccanismo analogo a quello per gli insegnanti di sostegno, che obblighi anche ad una permanenza per un certo numero di anni
Orario. Si riscontra una forte disomogeneità sui modi con cui sono state utilizzate le flessibilità previste dall'art 39 del contratto (utilizzo solo in lezioni frontale, presenza di ore per attività con l'utenza diverse da quelle di insegnamento, presenza di ore da destinare alla programmazione et).
Occorre ragionare con più profondità sul monte ore annuale, perché il rischio potrebbe essere quello di una aumento dei carichi di lavoro.
Bene lo strumento delle conferenze di servizio che va, però, esteso ad altri temi, oltre quelli dell'aggiornamento.
Impegni futuri.
Calendarizzazione di riunioni regionali fatte congiuntamente dalla Federazione Formazione e Ricerca e dalla CGIL scuola.
Nuova convocazione nazionale sui temi specifici contrattuali per un ulteriore approfondimento delle tematiche.
Roma, 7 marzo 2002