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Scuola superiore di secondo grado a Cosenza e tagli agli organici

Comunicato stampa relativo all'informativa sul personale della scuola superiore di secondo grado avuto con l'USP di Cosenza.

14/06/2011
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A cura della FLC CGIL Cosenza

 

Si è tenuto ieri, 13 giugno 2011, presso l'Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza, l'incontro tra i responsabili dell'USP e le rappresentanze sindacali in merito alla informativa sugli organici della scuola secondaria di secondo grado.

L'USP ha reso noto che i tagli riguarderanno 216 docenti in ambito provinciale. Questa cifra, è bene ricordarlo, si somma a quelli già effettuati negli anni precedenti e che evidenzia sempre più, un attacco smisurato all'istruzione pubblica che questo governo sta portando avanti ormai da tre anni.

Questi tagli, inevitabilmente, lasciano ben poche speranze di lavoro anche ai tanti precari che negli anni passati sono riusciti comunque a lavorare e percepire reddito.

Si tratta di un vero disastro per la scuola Calabrese ed in particolare di quella cosentina, che risulta tra l'altro la più penalizzata sia da un contesto economico poco sviluppato, sia da una disoccupazione non solo giovanile ma anche ormai adulta a due cifre.

Nell'incontro abbiamo sottolineato più volte che gli effetti dei tagli ricadranno non solo sugli studenti e sulle famiglie, ma che l'impatto maggiore si avrà sulla qualità della didattica.

Nella sola provincia di Cosenza saranno cancellate circa 12 classi prime perché non raggiungono i parametri numerici previsti da una normativa aberrante che sostanzialmente lede quelle che sono le legittime scelte dello studente, lede il percorso scolastico confacente alla sensibilità personale di ogni studente.

Un taglio così spropositato non si giustifica con il minor numero di iscrizioni. C'è da dire che la normativa va anche nella direzione di proteggere alcune realtà con specificità territoriali, però, purtroppo, bisogna necessariamente fare i conti con i bilanci della stato che pongono freni alle legittime aspettative della comunità scolastica.

Ciò significa emigrazione per i tanti giovani studenti delle prime classi, presso altre realtà territoriali con probabilità si sovraffollamento delle stesse classi, in barba anche alle norme di sicurezza e alla stessa capienza delle aule con ripercussioni tangibili sulla qualità della didattica.

Ciò costituirà difficoltà di apprendimento per coloro che necessitano di interventi individualizzati e personalizzati e che avrà come conseguenze, anche immediate, quelle di abbandoni scolastici legalizzati.

Le scuole che hanno avuto i tagli maggiori sono quelle degli istituti tecnico-professionali per via soprattutto della riduzione degli insegnamenti che sono passati da 36 a 32 ore settimanali.

Queste istituzioni scolastiche avranno difficoltà a gestire i laboratori e in alcuni casi, con la diminuzione dei collaboratori scolastici, a garantire anche la sicurezza dei plessi.

Altro caso importante riguarda la soppressione dei corsi serali. Saranno circa 10 nella provincia di Cosenza le scuole che perderanno questo presidio culturale fondamentale. L'USP non può giustificare tali tagli adducendo che si tratta di corsi quasi fantasma che non hanno il numero legale per o l'attivazione o il mantenimento degli stessi.

Riteniamo che si sia assestato un colpo mortale alla educazione degli studenti-lavoratori che in questi anni hanno seguito questi corsi con la speranza di acquisire un diploma che li avrebbe, forse, anche potuto immettere nel mondo del lavoro.

Siamo fortemente critici perché si tratta di una vera e propria interruzione del servizio pubblico a dispetto anche dei tanti slogan sulla formazione permanente che la Comunità Europea ci impone invece di perseguire come obiettivo alla long life learning.

Un diritto negato che non farà che favorire i diplomifici costringendo i lavoratori a tirar fuori dalle tasche tanti soldi.

Auspichiamo che si apra un confronto tra le forze di governo di questa città e di questa provincia per capire dove la scuola cosentina sta andando e se ci sono i presupposti politici per intervenire e per interrompere la desertificazione culturale e non solo che si sta verificando in questo nostro territorio.

Tag: organici, tagli