Dimensionamento scolastico in Calabria: la giunta regionale non approva il piano
La FLC CGIL Calabria ribadisce la necessità di riaprire un confronto serio e nel merito.
A cura della FLC CGIL Calabria
Ancora una volta la Giunta regionale Calabrese decide di non decidere, troppe le contraddizioni, troppi gli intrecci politici che stanno alla base della ennesima decisione di non approvare il piano di razionalizzazione della rete scolastica regionale comunemente chiamato dimensionamento scolastico. Il rinvio di ogni decisione è la dimostrazione di quanto come FLC CGIL Calabria stiamo affermando da tempo e cioè che tutta l'operazione è fatta senza una logica educativo-pedagogica, senza una logica di effettiva fruizione del servizio scolastico pubblico, senza il minimo riguardo per chi ci lavora e per i giovani calabresi e le loro famiglie. Abbiamo manifestato più volte il nostro completo dissenso rispetto ad una operazione, effettuata in tempi strettissimi, ne avevamo chiesto il rinvio di un anno, e che risponde solo ad esigenze di cassa e che avrebbe oltremodo mortificato la scuola calabrese attraverso accorpamenti selvaggi rispondenti a logiche clientelari e non invece inseriti in un progetto più complessivo di Scuola Calabrese.
Venerdì scorso la giunta regionale non è riuscita ad approvare la nuova rete scolastica regionale in quanto si trova a dover gestire i conflitti tra provincie e comuni e guarda caso il tutto nasce in casa del Presidente Scopelliti. Infatti, il caso più eclatante e purtroppo non isolato, è proprio il Comune di Reggio Calabria che ha aperto una vertenza politica nei confronti di quanto deliberato, a tal proposito, dalla Giunta provinciale e dal consiglio provinciale di Reggio Calabria che evidentemente non tiene conto delle determinazioni del Comune.
La FLC CGIL Calabria chiede al Presidente Scopelliti di riaprire con urgenza e sollecitudine la discussione sull'intero dimensionamento cercando, così come da tempo sostenuto dalla FLC CGIL Calabria, di fare una operazione giusta che tenga conto dell'orografia della Calabria, della compatibilità territoriale di alcune scelte e soprattutto delle esigenze didattiche pedagogiche che sono alla base degli istituti comprensivi e tenendo conto di quanto stabilito in sede di conferenza unificata stato/regioni e condiviso con il Ministero della Pubblica Istruzione, nell'interesse dei giovani calabresi e delle loro famiglie a cui è necessario garantire la massima fruibilità di una scuola pubblica di qualità.
Le difficoltà con cui la Giunta Regionale si confronta in merito al dimensionamento scolastico non sono altro che il frutto, della fretta nel segno di un pseudo-efficientismo, di un mancato confronto nel merito e non di facciata, con gli enti locali e con gli addetti ai lavori: personale della scuola, parti sociali, famiglie. Purtroppo la supponenza della classe politica che guida la Regione Calabria sta per colpire un'altro settore nevralgico dello Stato, chiuderanno 99 istituzioni scolastiche, garantito Costituzionalmente, che è il Diritto al Sapere. È evidente che le decisioni di oggi avranno ripercussioni fortissime nei prossimi anni e sulle prossime generazioni e quindi necessario, ribadiamo, che la giunta Regionale rinvii, la data del 31 Gennaio prevista dalla legge 111/11 è stata già disattesa, ogni decisione e riapra il confronto serio e nel merito non limitandosi nel migliore dei casi a svolgere le funzioni notarili abdicando, di fatto, ad un proprio ruolo, peraltro sancito anche da alcune sentenze della Corte Costituzionale.