Ripartire a settembre: scuola, a Catanzaro si è riunito il tavolo tecnico regionale
All’incontro ha partecipato anche la Ministra Lucia Azzolina, assente, invece, la Presidente Jole Santelli.
Il tavolo tecnico regionale per l’avvio del nuovo anno scolastico chesi è riunito a Catanzaro lunedì 13 luglio, sotto il coordinamento dell’USR Calabria e che ha visto la presenza e la partecipazione del Ministro Lucia Azzolina, oltre alla necessità di affrontare il tema centrale della ripartenza a settembre, in una condizione di emergenza sanitaria inedita e, per alcuni versi, imprevedibile, deve rappresentare soprattutto un’opportunità per rimettere al centro il tema dell’istruzione e della conoscenza come condizione imprescindibile per lo sviluppo e per il benessere economico sociale dellaregione.I temi affrontati durante il confronto dai vari attori presenti al tavolo, hanno evidenziato come le criticità e ritardi che la scuola calabrese vive sono legate in gran parte alle pregressemancanzedi scelte ed investimenti da parte dei governi nazionali e regionali che negli anni hanno governatoe gestito la cosa pubblica. La crisi sanitaria, se da un lato ha messo a dura prova il fragile sistema scolastico calabrese nell’affrontare una condizione del tutto ineditaattraverso l’attivazione della DAD, per garantire, a volte anche con grande difficoltà, un’azione di continuità dell’attività didattica, in un contesto mai sperimentato, dall’altro, ci ha consegnatola reale percezione di una realtà le cui criticità sono emerse in maniera prorompente perla“necessità” piuttosto che perlaconsapevolezza. Un quadro che ci fornisce una realtà disarticolata effetto di una mancata visione unitaria di sviluppo principalmentedovuta ad una assenza della politica e che negli anni ha dato origine a interventi e dinamiche che oggi collocano la nostra regione fra gli ultimi posti dei maggiori indicatori economico sociali d’Europa. È per queste ragioni che come FLC CGIL siamo fortemente convinti che la grande sfida della ripartenza a settembre, debba essere affrontatanell’ottica di una nuova prospettiva, non solo per la scuola,ma per tutto il sistema socio-politico-economico che caratterizza l’identità di una regione che tante distanze deve recuperare. La scuola non può essere lasciata sola, né si può pensare di scaricarne l’enorme peso, derivante dalle responsabilità che la carta costituzionale le affida, basandosi principalmente sull’azione dei Dirigenti Scolastici, affiancati unicamente dal personale docente ed ATA che operano al suo interno. L’attuazione dei suggerimenti operativi, arricchiti dalle indicazioni vincolanti del comitato tecnico scientifico, consegnate ieri dall’USR ai presenti al tavolo regionale, richiedono un’azione sinergica delle varie forze in campo in tempi ristretti, se si vuole davvero dare la possibilità agli studenti calabresi di ritornare in classe già dal 14 settembre. Le richieste pervenute dalle scuole all’ufficio scolastico e consegnate al Ministro puntano soprattutto ad una necessità di maggiori spazi al fine di poter consentire il distanziamento fisico raccomandato dal CTS e all’esigenza di approvvigionamento di apparecchiature e dispositivi di protezione individuale. L’ampliamento degli spazi fisici e la rimodulazione del tempo scuola non possono che avere ricadute, per una loro reale fattibilità, su elementi che richiamano in causa il tema del potenziamentodegli organici, dei trasportie dell’edilizia scolastica. Nell’intervento dell’assessore Catalfamo, ha evidenziato che un incremento dei trasporti richiederebbe un impegno finanziario di ulteriori 20 milioni di euro. La riprogrammazione dei fondi strutturali, come da noi più volte auspicata e richiesta, inoltre, è fondamentale per rispondere all’esigenze derivanti dalla necessità di potenziare gli organici oltre l’adeguamento di fatto previsto a livello nazionale. Riteniamo, come FLC-CGIL necessaria una nuova visione del dimensionamento scolastico che non vada nella direzione di sopprimere la presenza della scuola nei piccoli centri. L’istruzione non ha rami secchi da eliminare. Bisogna ritornare ad reinvestire nei piccoli plessi e nelle sedi ad alto rischio di spopolamento. Bisogna farlo ancor di più in questa delicatissima fase storica. É questo il messaggio che abbiamo voluto dare all’assessore all’Istruzione, prof.ssa Savaglio durante la riunione e auspichiamo che il suo atteggiamento sia stato un ascolto attento delle istanze formulate a cui farà seguito un’azione dinamica e determinata. La discussione seppure propositiva e costruttiva, ha risentito molto dell’assenza al tavolo regionale dell’assessore alla sanità, che avrebbe dovuto affrontare e proporre soluzioni sul versante sanitario. Pensiamo sia stata molto grave tale assenza, perché la presenza dei presidi sanitari sui posti di lavoro, è la condizione ineludibile per l’avvio dell’anno scolastico e le strategie da mettere in campo ecessitanodi discussione e approfondimenti immediati. È importante definire le modalità di controllo che le ASL dovrebbero attuare sulle scuole, a partire dall’individuazione dei medici competenti per la sorveglianza sanitaria, tradizionale ed eccezionale, per il servizio medico materno infantile e per ilavoratori fragili. Ad oggi soltanto due province, delle cinque presenti in Calabria, hanno convocato le conferenze di servizio con la presenza delle scuole e delle parti sociali. Molti Dirigenti Scolastici sono in grande difficoltà, i ritardi accumulati fino ad ora difficilmente consentiranno di avere le scuole operative già dai primi giorni di settembre. Infine, riteniamo che l’assenza della presidente Jole Santelli al tavolo regionale, dove era presente il ministro Azzolina, non è stato un bel segnale. La Calabria, pur nelle differenze politiche delle compagini governative, non è altro rispetto al resto d’Italia ed è bene che agisca, all’interno di una cornice costituzionalmente ben delineata.